La Remer, condotta magistralmente da coach Adriano Vertemati, veleggia meritatamente nelle zone nobili della classifica, magari un po’ a sorpresa, forte di un ambiente che lascia il tempo di lavorare senza inutili pressioni, dando il tempo ai tanti giovani del roster di crescere. Dal punto di vista tattico, Vertemati si affida ai suoi principi, puntando quindi su rotazioni allungate, difesa asfissiante e tanta transizione. Gli stessi che gli anni scorsi permisero a Treviglio di raggiungere, prima dopo un torneo di vertice e la passata stagione dopo un percorso più tribolato, i play-off. Quest’anno si gioca anche a punteggio alto, frutto dei ritmi (e dei tanti possessi) imposti da Caroti e soci, e lo spettacolo spesso e volentieri ne ha giovato. I singoli. Le redini della squadra sono affidate al talentuoso playmaker del 1997, ex Reggio Calabria, Lorenzo Caroti che nelle scorse stagioni, alle sue prime esperienze a questo livello, ha dimostrato capacità tecniche e personalità da veterano. In quella in corso va a referto con 10.6 p.ti, 3.2 falli subiti e 3 assist per partita. Migliorabili però le percentuali dal campo, 45% da due, 34% da tre (arma che utilizza tanto, quasi 6 tentativi a match). La guardia è un altro ex Viola, Chris Roberts (1988) che è il classico all-around che si rende utile in diverse fasi del gioco, in virtù di un atletismo davvero devastante. I suoi numeri fino a questo momento: 16.2 p.ti, 2.4 falli subiti, 3.6 rimbalzi e 2.7 assist per gara. Bene da fuori (41% su oltre sette conclusioni ad allacciata di scarpe). Balbetta dalla media, con un rivedibile 44%. È salito tanto partita dopo partita. Stagione da americano per il prodotto dell’Olimpia Milano, la guardia-ala del 1997 Andrea Pecchia, che ha fatto il salto di qualità, in termini di minutaggio (34’ di media) e di “presenza” sul parquet. Che numeri per lui: 14 p.ti, 4.5 falli subiti, ben 7.6 rimbalzi nonché 4 assist ad uscita. Benissimo dalla media (63% da due), molto meno da tre (23%). Migliorato anche ai liberi (88%). Insomma, un apporto a tutto campo, sfruttando le potenzialità atletiche che lo rendono devastante in uno conto uno ed a “campo aperto”. In crescita! Poi troviamo lo sloveno Mitja Nikolic (1991), ex Fortitudo Bologna e Casale Monferrato, che è un giocatore “leggero” che può giocare minuti da “quattro” tattico che colpisce fronte a canestro, “aprendo” il campo per le incursioni dei compagni. Atleta “atipico” che si è inserito bene nel basket di corsa (e di spaziature) che predilige Treviglio. Le cifre gli sorridono: 14.4 p.ti (55% da due), 3.2 falli subiti, 4.6 rimbalzi e 2.4 assist per partita. Preziosissimo poi il 35% da oltre l’arco dei 6.75 (tira più da fuori che dalla media) mentre non è un giocatore che gioca tanto uno contro uno. Sotto canestro troviamo Jacopo Borra (1990) che, con i suoi 215 cm., è in grado di fornire un apporto di sostanza nel pitturato, “chiudendo” l’area ed il canestro agli avversari. Le vicissitudini fisiche lo stanno finalmente lasciando in pace e, non a caso, sta scrivendo a referto numeri importanti: 9.9 p.ti (51% da due), 2.7 falli subiti e ben 9.2 rimbalzi di media, che permettono ai compagni di lanciarsi in transizione. Ogni tanto ci prova anche da fuori, con un sorprendente 50% da tre. Intimidatore d’area, con 1 stoppata di media. Promosso quest’anno nelle rotazioni che contano (17’ di utilizzo medio) il play-guardia del 2000 Mattia Palumbo che sta ricambiando la fiducia con 6.6 p.ti, 1.9 falli subiti, 2.5 rimbalzi e quasi 2 assist di media. Tanta energia sul parquet e tiro da fuori (39% da tre). Male dalla lunetta, con il 64%. Altro “promosso”, la guardia-ala del 2001 Ursulo D’Almeida che, negli oltre 14’ di campo, sprigiona tutto il suo disarmante atletismo, volando in campo aperto. Per lui 5.2 p.ti (59% da due) e 3.6 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Tiro da fuori decisamente migliorato, con il 38% da tre, pur su pochissimi tentativi. Nel “pacchetto” da Reggio Calabria è arrivata anche la guardia Celis Taflaj (1998) che rimane sul parquet quasi 10’ a match, regalando buoni dividendi ai suoi: 3.4 p.ti per gara, ma percentuali ai minimi storici (40% da due, 19% da tre). Da qualche giornata sul perimetro arriva altresì una grossa mano da Davide Reati (1988), che è arrivato “in corsa” e, sul parquet, si alza in sospensione per colpire dalla distanza. Emblematiche le sue statistiche che, storicamente, ci raccontano come tiri quasi esclusivamente da tre e, di rado, si butti dentro. Garantisce triple in quantità industriali. Le sue statistiche finora: 8.3 p.ti ed un irreale 70% da tre (su oltre 3 conclusioni ad allacciata di scarpe). Poco spazio infine per il “cinque” del 1997 Edoardo Tiberti che viene da due stagioni in DNB con Rimini, l’ultima in doppia cifra, ma finora non ha inciso.
Dario Gentile – Responsabile Comunicazione Pallacanestro Trapani