Per contrastare l’inarrestabile calo demografico, e quindi il crollo del Pil ed in definitiva l’inevitabile declino del Paese, l’Italia deve investire di più sui giovani, sulla loro formazione, sul loro benessere. Lo suggerisce l’Istat nel suo Rapporto annuale in cui delinea luci e ombre dell’attuale fase del Paese, segnalando in particolare che nella fascia 18-34 anni quasi un giovane italiano su due presenta una o più situazioni di difficoltà sul fronte dell’istruzione, del lavoro, della salute o del territorio in cui vive. Di contro, l’invecchiamento è destinato ad accentuarsi nei prossimi anni, con effetti negativi sul tasso di crescita del Pil pro capite . La fotografia di un futuro con meno giovani e più anziani, non è una ipotesi. Un esempio ci viene da Mazara dove gli anziani, oltre i 65 anni, sono in forte aumento. Alla fine del 2019 erano oltre 22.000 su una popolazione all’anagrafe di 51.407 abitanti, secondo il dato Istat. La fotografia della città, quindi, ci dice che gli anziani aumentano e molti giovani vanno via. Ma cosa fanno gli ultra sessantacinquenni mazaresi, come stanno in salute? Ecco alcuni dati. La maggior parte di loro, trascorre la giornata a casa. Altri frequentano circoli ed associazioni oppure, nelle belle giornate, trascorrono molte ore della mattina nelle ville comunali, altri ancora danno una mano al figlio artigiano o che tiene bottega adibita alla vendita di merci. Molti dispongono dalle 400 alle 750 euro al mese di pensione e denunciano problemi di prima necessità. “Se non ci fosse la Caritas – dice un anziano – non saprei come mangiare”. Il cibo è uno dei temi di cui gli anziani parlano spesso e ricordano i loro tempi quando a tavola c’erano pane e sarde, oppure pane e pomodoro. Oggi si cura molto l’alimentazione ma i sovrappeso non sono una rarità. In larga maggioranza vivono in case di proprietà (96 mq in media), alcuni dichiarano che l’abitazione necessiterebbe di interventi di ristrutturazione, ma in molti casi il proprietario non può permetterseli. Un anziano di 82 anni ben portati, denuncia la presenza di barriere architettoniche nel luogo dove abita, soprattutto scale. La gestione della quotidianità può risultare difficoltosa con l’avanzare dell’età e con l’insorgere di limitazioni funzionali nello svolgimento di semplici attività di tutti i giorni. Ma il vero problema, per molti di loro, è la solitudine. Molti restano soli, la moglie non c’è più, i figli si dedicano alla loro famiglia, oppure al lavoro, oppure sono emigrati. Soli e con una pensione che non basta per essere ospitati in qualche istituto. Resta qualche amico per prendere insieme un caffè. Alla prossima.
Salvatore Giacalone
27 settembre 2023