Al porto nuovo di Mazara arriva la luce. Dopo 9 anni di buio. E così, sù e giù per il tempo il porto e tutta l’area demaniale verrà illuminata. Mercoledì scorso, l’Ufficio del Genio Civile di Trapani ha consegnato all’impresa vincitrice dell’appalto i lavori per la manutenzione straordinaria ed il ripristino dell’impianto di illuminazione. L’importo complessivo del progetto è di 1.174.139,48 euro ed è stato finanziato dall’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Sicilia. L’ingegnere Capo dell’Ufficio del Genio Civile di Trapani Giuseppe Pirrello ha specificato che i lavori prevedono la collocazione di un nuovo impianto di illuminazione al centro dell’attuale carreggiata stradale, e la costruzione di tre isole pedonali allineate pavimentate e con parcheggi per autoveicoli che si posizioneranno a cavallo di due ampie corsie indipendenti che disciplineranno il traffico veicolare, rendendolo più scorrevole e sicuro. E’ prevista anche la realizzazione dell’arredo portuale con alberi, panchine e fioriere, nonché di un impianto fotovoltaico al fine di rendere il porto autosufficiente, dal punto di vista energetico, e di un sistema di videosorveglianza collegato con la capitaneria di porto di Mazara per migliorare la sicurezza del porto. Inoltre, è in previsione anche la realizzazione di alcune colonnine per prelievo di energia elettrica ed alcune punti di erogazione di acqua potabile. Con tali opere si potrà permettere la completa fruizione del porto di Mazara a tutte le ore, visto che, da alcuni anni, a causa della mancanza di illuminazione notturna, lo stesso è stato chiuso nelle ore notturne con gravi danni alla flotta peschereccia ed al turismo. Attualmente, al porto nuovo si può accedere fino alle ore 17 e la mattina non prima delle 7. La capitaneria ha effettuato diverse richieste di intervento, fin dal 2008, alle istituzioni competenti – in particolare quelle rivolte al dipartimento regionale dei lavori pubblici – ma sono servite a poco. Unico risultato raggiunto è stato quello di ottenere alcune riparazioni parziali che non hanno risolto, una volta per tutte, il problema. “I ricorrenti e continuativi black-out – si legge nell’apposita ordinanza della locale Capitaneria di Porto – che si sono registrati negli ultimi anni, hanno decretato e hanno causato la chiusura del porto nuovo, ogni qual volta dovesse esservi un guasto agli impianti che illuminano l’area. Considerati i seri pericoli – continua il provvedimento – per lo svolgimento in sicurezza delle operazioni portuali, dei lavori a bordo dei pescherecci e di incidenti, e per garantire l’incolumità all’interno del porto, l’area demaniale marittima viene interdetta in caso di mancanza di illuminazione”. Altri guasti agli impianti, che hanno lasciato al buio il porto nuovo, si sono registrati nel 2011: a febbraio, aprile, maggio e novembre. In alcuni casi l’illuminazione è saltata per il guasto a una scheda del quadro elettrico. Difetti strutturali che hanno portato ad alcuni incidenti, per fortuna di lieve entità. Il 19 novembre del 2011, sempre a causa della mancanza di illuminazione, nelle prime ore del mattino un ex pescatore in pensione è finito in mare con la propria auto, nel tentativo di raggiungere una delle banchine di ormeggio; l’uomo è riuscito a mettersi in salvo. Due pescherecci, tempo prima, sono entrati in contatto, durante alcune manovre nei pressi del porto. Finalmente è arrivato il momento che tutti attendevano. L’illuminazione renderà praticabile il porto anche nelle ore serali e notturne. Il tempo massimo per l’esecuzione dei lavori è fissato in 270 giorni, ma visto l’urgenza delle opere si prevede di accorciare i tempi di completamento dei lavori. Rimane da risolvere l’altro grande problema del dragaggio del porto – canale che rimane insoluto perché i fanghi si dovrebbero scaricare nella colmata B del porto ma vi sono una serie di prescrizioni da assolvere prima dell’inizio dei lavori perché l’area è ritenuta luogo di transito e di nidificazione di specie ornitiche presenti nella Lista Rossa delle specie a rischio, in particolare il “fratino” e il “fraticello” che sono tutelati dalla comunità europea.
Salvatore Giacalone