Credo si sia oltrepassato il segno. La nostra comunità sta vivendo da 17 anni l’incubo della scomparsa di una sua piccolissima figlia, della quale non si hanno più tracce, ma da alcune settimane oltre al dolore per la scomparsa di Denise, deve fari i conti con una campagna mediatica senza precedenti che, generalizzando, sta quotidianamente accusando la nostra Città di omertà e di chissà quali altre nefandezze.
Non ci sto più; non sono più disponibile ad essere tacciato per omertoso, mafioso o quant’altro. Non è così.
Tutti vogliamo che sulla vicenda di Denise Pipitone venga fatta chiarezza, e chiediamo a gran voce che: ‘chi sa parli’. Ma non possiamo più transigere sull’immagine che stanno costruendo attorno alla nostra Mazara del Vallo e dei suoi onesti cittadini.
Vero, anche nella nostra comunità ci sono le pecore zoppe, vero, anche nella nostra Città c’è la delinquenza e il malaffare, come del resto in tutte le parti del mondo. Ma non può, un’intera comunità, essere tacciata di omertà, essere accostata sempre ed esclusivamente alla mafia con servizi ammiccanti ed allusivi. Non è più tollerabile che per fare qualche punto in più di audience si getti tutti indistintamente nel tritacarne dell’informazione, che non sa più di informazione, ma di becero gossip.
Siamo noi mazaresi i primi a volere la verità su Denise, ma non siamo più disposti alle generalizzazioni siffatte.
Sono state riaperte le indagini, benissimo, lasciamo agli inquirenti il compito di scoprire quanto è successo, il giornalismo d’inchiesta non lo si fa additando tutti ed intralciando l’operato degli organi preposti!
Vogliamo la Verità su Denise, ma non siamo tutti omertosi, mafiosi o complici di quanto, ahinoi, è accaduto quel lontano 1° settembre 2004!
Il Direttore
Pasqualino Mattaroccia