“L’Ue con 1.020.982 € ha finanziato il progetto Life per la conservazione della Calendula maritima (Fiorrancio marittimo), beneficiario il CNR, Istituto di Bioscienze e Biorisorse che il 4 c. m. ha illustrato le azioni da porre in atto per la conservazione dell’ormai raro endemismo, presso il palazzo D’Alì di Trapani, ex Aula adunanze consiliari. Assieme ai progettisti, i funzionari-tecnici dell’ARTA, alla fine della presentazione del progetto hanno dato spazio ad un dibattito che l’architetto Carlo Foderà, dell’Ass. ne “Amici della Terra” ha aperto da esperto urbanista e ambientalista. Il naturalista mazarese Enzo Sciabica dell’Ass. ne Fare Ambiente, a proposito della possibile introduzione della specie a ridosso del litorale di Capo Feto, così come accennato nel corso dell’esposizione del progetto, non si è lasciata sfuggire l’occasione per fare notare l’incongruenza tra l’azione di introduzione e conservazione e la cessione ad una cooperativa di Palermo della Stazione di Vedetta prossima al faro. l’ARTA, infatti, non ha ancora identificato il gestore della Zona Speciale di Conservazione che in maniera consapevole, senza condizionamenti di sorta, avrebbe dovuto valutare i possibili impatti delle nuove attività antropiche, programmate in zona e lungo tutto il tragitto che dall’ingresso alla palude conduce alla Stazione di Vedetta. Impatto o “Minaccia – Criticità” già paventato nel Piano di Gestione del SIC e ZPS, finanziato e approvato proprio dall’ARTA, cosi come si può leggere al Punto n. 3 del Piano”.
Enzo Sciabica.