Condividevano sui social materiale inneggiante l’Isis, e non solo: si allenavano per diventare “lupi solitari” ed “aiutare” la causa dei terroristi. La polizia ha fermato Giuseppe Frittitta, palermitano di 24 anni, originario di Aspra, un camionista, e Ossama Ghafir, cittadino marocchino di 18 anni, residente a Cerano, responsabili a vario titolo di reati in materia di terrorismo. A svolgere le indagini gli investigatori della Sezione Antiterrorismo della Digos di Palermo.
Frittitta, convertito all’Islam, è stato fermato per essersi reso responsabile di aver pubblicamente fatto apologia di più delitti in materia di terrorismo, condividendo materiale avente carattere estremista-jihadista e mantenendo i contatti con soggetti, italiani e non, convertiti alla fede islamica noti per il loro livello di radicalizzazione.
Si faceva selfie, che poi postava sui social, con in mano un coltello che definiva «mio compare 26 centimetri», si era fatto crescere una lunga barba nera e inneggiava alla vendetta dei combattenti dell’Isis morti in battaglia. Più volte, in rete e nelle conversazioni via web, invocava l’uccisione di «tutti gli occidentali».
E attraverso i social condividevano materiale propagandistico dell’estremismo jihadista e soprattutto dello Stato Islamico (Daesh) sia di tipo documentale (infografie, istruzioni, mappe, vessilli, testi di discorsi estremisti riportanti il simbolo dell’Isis, e altro) sia di tipo video-fotografico (scene e canti di guerra, immagini di guerriglieri, video di esplosioni e di combattimenti, e altro); materiale di cui si riforniva sia in rete sia ricevendolo da soggetti vicini all’estremismo islamico, residenti su tutto il territorio nazionale, di cui alcuni propugnatori dell’ideologia salafita e della imposizione anche violenta delle regole della Sharia nel mondo occidentale e in Italia in particolare. Il suo fermo è stato eseguito nella provincia di Monza Brianza dagli agenti della Digos palermitana con l’ausilio dei colleghi dell’omologo Ufficio della Questura di quel capoluogo.