Infine anche la Calabria, oltre la Liguria e la Toscana, ha Il Decreto Ministeriale che autorizza le proprie imbarcazioni per la pesca del Cicirello e del Rossetto per acquisire elementi che consentiranno domani di preparare – con Cnr e Ispra – un piano di gestione delle pesche speciali che metta fine a sette lunghi anni di silenzio. Al solito manca ancora la Sicilia nonostante da parte del Dipartimento Regionale Siciliano siano state inviate al Ministero gli elenchi delle imbarcazioni della piccola pesca che parteciperanno all’iniziativa.
Perché questa sottovalutazione di un intero pezzo dell’economia siciliana? Perché continuare a mortificare il lavoro quotidiano e le giuste attese dei pescatori siciliani?
“Avevamo già enormi perplessità – denuncia Nino Accetta, presidente di Federcoopesca Sicilia, che ha convocato a Patti una assemblea animata da moltissimi e molto arrabbiati pescatori – dovute al totale silenzio, rispetto alla tanta sperata autorizzazione, da parte del Ministero. Tutti adesso sanno e mi auguro che ci sia una presa di posizione da parte del Governo siciliano affinché intervenga sul Governo nazionale per il rispetto di una marineria che rappresenta una grossa percentuale dell’intera flotta della pesca artigianale italiana. Siamo gli unici in Italia che continuano ad essere tenuti in un limbo di incertezza che non promette nulla di buono.
“Ci rifiutiamo di pensare che ci sia la volontà terroristica di sminuire e screditare le Associazioni di categoria agli occhi della base associativa. Ma resta il dato di fatto, inconfutabile e inaccettabile, che le attese dei pescatori continuano ad essere ignorate e un intero comparto produttivo continua ad essere ingiustamente mortificato.
“Il nuovo Governo siciliano e il Direttore Cartabellotta – conclude Accetta – mettano in atto quanto necessario per risolvere il problema. Siamo davvero stufi: porteremo i nostri pescherecci a Palermo, in Via Ruggero Settimo, se è il caso”.