La ricerca e la tutela ambientale sono attività specialistiche, tant’è che anche in Italia è stato creato un organismo ad hoc, l’Istituto Superiore per la Ricerca ela Tutela Ambientale, più noto con l’acronimo ISPRA.L’ISPRA dà anche pareri, indicazioni su come potere agire al meglio quando si intraprendono azioni che possano avere incidenze ambientali e qualsiasi associazione ambientalistariconosciuta potrebbe benissimo rivolgersi all’ISPRA, specialmente quando non vuole confrontarsi con le altre, prima di intraprendere dubbie azioni per la gestione o la conservanedi un habitat o di una specie animale o vegetale. Che senso ha portarsi a Capo Feto una mattina di domenica, come quella dell’11 scorso, e impiantare lungo la spiaggia tabelle con la scritta: “avvisaci al tel………….se noti la presenza del fratino o trovi le uova, scatta delle foto”.E’ un invito che potrebbe indurre chicchessia a percorrere la spiaggia allaricerca di fratini o di sue orme o di sue uova, con grande nocumento alla specie stessa che è già classificata “in uno stato di conservazione sfavorevole” (spec 3). Ironia del caso, a seguire quegli ambientalisti, subito dopo è arrivato un possente fuoristrada, armato di “box per trasporto cani”, è statoparcheggiato proprio sul tratto di spiaggia in cuidi solito sostano i fratini, sono stati fattiscendere tre agili cani da caccia che hannofattovolare tutti i fratini. Non respingiamo in bloccole azioni di tutela,il fratino va fattivamente protetto,macrediamo che le campagne: “pro lupo, pro foca monaca o pro bianconi (così come erano e sono imposte) rappresentassero semplicemente un prodotto di sottocultura ecologico–naturalistica da correggere e da reindirizzare verso il concetto della protezione generalizzata del territorio”, come scrisse nel 1976 lo zoologo, prof. Renato Massa, fratello del più noto Bruno.C’è, tra l’altro, da chiedersi: questi ambientalisti non hanno visto i cani da caccia in azione?
Pro Capo Feto APS
Federazione Nazionale Pro Natura