Si sono celebrati questa mattina alle 10:30 in Cattedrale a Mazara i funerali di Salvatore Bilardello. Strazio, rabbia e commozione tra le tante persone presenti. A celebrare la funzione funebre il parroco don Edoardo Bonacasa che, ad inizio della messa ha invitato i fedeli a pregare per i colpevoli dell’efferato omicidio. Durante l’omelia, che ha toccato i cuori dei presenti, ha detto che su Mazara sono scese le “tenebre”.
L’ex poliziotto in pensione (dal 1997), marsalese di nascita ma residente a Mazara da tantissimi anni, era molto conosciuto in Città e considerato da tutti come una bravissima persona, marito e padre amorevole.
Il corpo senza vita di Bilardello è stato trovato, rivolto verso terra in una pozza di sangue, con il cranio fracassato, nelle campagne di Petrosino, dove aveva un vigneto. A trovare la vittima la moglie ed il cognato che non vedendolo rincasare, preoccupati che avesse avuto un malore, venerdì scorso intorno alle 23:30 si sono recati vigneto di contrada Ramisella. Salvatore Bilardello è stato colpito alle spalle con delle pietre e con il cranio sfondato da un grosso masso.
Pare che gli investigatori, coordinati dalla Procura di Marsala, stiano privilegiando la pista relativa alla scoperta di Bilardello di qualcuno che gli rubava l’uva. Lo avrebbe colto sul fatto, e la reazione del ladro è stata veemente e brutale. Non si scarta l’ipotesi che a scagliarsi contro l’ex poliziotto possano essere stati anche in due.
La sensazione è che gli inquirenti siano vicini alla soluzione del caso. Intanto, ieri, presso l’obitorio del cimitero di Mazara, è stata eseguita l’autopsia dal cui esito si cercherà di avere certezza che le pietre siano state la causa della morte e soprattutto l’ora del delitto.