Carabinieri della Stazione di Marsala, sotto la guida del Maresciallo Gaspare Paladino, nel pomeriggio di ieri hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Marsala, nei confronti di SCIASCIA Ignazio, 50enne agrigentino residente a Marsala,
Secondo l’accusa sostenuta dalla Procura e dai Carabinieri, che hanno svolto le indagini, lo SCIASCIA, già sottoposto dapprima alla misura degli arresti domiciliari e poi a quella dell’obbligo di dimora per fatti analoghi perpetrati sulla medesima ex compagna, nella serata di martedì, avrebbe nuovamente aggredito la donna, tentando di soffocarla, colpendola altresì più volte con calci e pugni. La stessa riusciva a fuggire in strada chiedendo aiuto mentre l’uomo si allontanava in auto. Proprio le grida della ragazza avrebbero consentito a due vicini di chiamare i Carabinieri che immediatamente giunti sul posto, le prestavano soccorso accompagnandola all’Ospedale Paolo Borsellino.
L’ennesimo episodio di aggressione veniva portato immediatamente a conoscenza della Procura della Repubblica che richiedeva una nuova e più incisiva misura cautelare, immediatamente emessa dal Tribunale Ufficio GIP, al fine di impedire il reiterarsi della condotta persecutoria.
Lo Sciascia nella giornata di ieri, veniva dunque prelevato dalla propria abitazione e, al termine delle formalità di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di Trapani, ove rimarrà detenuto in attesa dell’inizio del processo a suo carico.
L’indagine dei Carabinieri della Stazione di Marsala aveva avuto inizio proprio dalla denuncia presentata dalla povera malcapitata, stanca di essere oggetto dei continui attacchi e pedinamenti dello SCIASCIA. Diversi anche gli interventi svolti dagli stessi militari negli ultimi mesi, ogni qualvolta la giovane aveva modo di notare la presenza dell’ex convivente e temeva dunque per la propria incolumità personale.
Già lo scorso Marzo, quanto denunciato della ragazza, riscontrato dai Carabinieri con l’acquisizione dei referti medici, aveva permesso di ricostruire una serie di eventi che le avevano cagionato diverse lesioni anche di rilevante entità. Ciò aveva provocato nella vittima la forte paura di rincontrare lo SCIASCIA, costringendola in diversi casi a modificare le proprie abitudini di vita al fine evitare ogni forma di contatto con lo stesso.
Le indagini all’epoca effettuate, condivise dalla Procura della Repubblica, avevano consentito l’emissione, in tempi ristrettissimi, di una prima misura cautelare da parte del GIP del Tribunale di Marsala, che applicava nei confronti dello SCIASCIA la misura degli arresti domiciliari in virtù della gravità dei fatti riscontrati, nonché del pericolo che questi potessero essere reiterati. Con quest’ultimo intervento dell’Autorità Giudiziaria la misura è stata aggravata, così da impedire in qualsiasi modo allo SCIASCIA di porre in essere nuovamente la propria condotta vessatoria.
comunicato stampa