Se c’è qualcuno che mistifica la realtà e gioca alla fantapolitica, quello è Francesco Forgione.
Lontano dalla comunità, inviso agli egadini, abbandonato dai suoi stessi sostenitori ed elettori. Vituperato dai numerosi assessori e consiglieri che lo hanno mollato quando si sono accorti che Egadi non gliene importava assolutamente nulla.
Un sindaco sfiduciato di fatto e da tempo dalla popolazione, che a gran voce gli chiede, attraverso i consigleri comunali, di andarsene via, lui sindaco peggiore che le Egadi abbiano conosciuto.
Un sindaco che continua a negare l’evidenza dei fatti, il fallimento totale della sua azione amministrativa praticamente inesistente.
Le isole abbandonate a se stesse, all’incuria e all’approssimazione. Un programma elettorale disatteso. Un’incapacità amministrativa innegabile.
Eppure lui continua a sfornare post e comunicati gridando allo scandalo, addirittura ipotizzando ricatti, reati e chissà cos’altro per sviare l’attenzione dall’unico vero problema. Lui. Un personaggio divisivo, che riconosce la democrazia, solo quando gli è favorevole.
E’ troppo semplice e comodo invocare “l’anarchia istituzionale”, perchè è quella che i suoi oppositori gli contestano. Un sindaco asciutto amministrativamente, con una giunta inconsistente, che non accetta la sconfitta, e pretende di governare senza numeri, senza sostegno, senza confronto alcuno.
Se è democratico questo, lo è anche presentare una sfiducia, per formalizzare ciò che di fatto già è avvenuto: la sfiducia della gente.
E mentre lui continua a perdere tempo a scrivere post su facebook, anzichè risolvere i problemi delle isole, l’estate è già alle porte e sarà ancora una volta un caos disorganizzato, senza regole, senza controlli, senza programmazione alcuna.
Perchè non va via? Perchè non si dimette? Se decade lui, decade tutto il Consiglio. E noi non siamo attaccati a nessuna poltrona.
Noi dalla nostra parte abbiamo la popolazione, che democraticamente, ci chiede di concludere questo triste capitolo perchè nell’immobilismo e nel dispotismo non può crescere nulla di buono.
Viva la democrazia rappresentativa, dove i consiglieri comunali sono la voce di un popolo.
comunicato stampa