A Mazara del Vallo, un’opera d’arte, di scienze, di attrattività turistica, la “Pinacoteca chiamata Algeria” è scomparsa, non è più Mostra visitabile. Opera unica al mondo dalle immagini rilevate nelle profondità sotterrane del Sahara, quando, nella preistoria era ricco d’acqua, di vegetazione e popolato da persone e animali.
Fu Mostra per studiosi, viaggiatori, turisti, nel Collegio dei Gesuiti, e nei primissimi anni di questo secolo, in una delle meravigliose gallerie dell’ex Convento dei Carmelitani, il Palazzo di Città. Poi la scomparsa perdurante e dannosa.
La Città di Mazara del Vallo, sostiene l’Istituto di ricerca e sviluppo Il Duemila, presieduto dall’avv. Nicolò Vella, oggi deve essere conosciuta con i suoi valori dell’arte antica, ma anche di quella più recente che vi è germogliata.
Autorevolmente, lo testimonia e certifica, con lettera del 22-6-1983 inviata all’ora Sindaco di Mazara. Avv. Nicolò Vella, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Amintore Fanfani, uno dei giganti della Repubblica italiana.
“Caro Sindaco, La ringrazio di avermi dato la possibilità di visitare la Mostra dell’arte rupestre algerina, inserita nel contesto delle manifestazioni che da Mazara del Vallo hanno sottolineato l’arrivo del gas algerino. È una Mostra di grande significato che merita elogi e incoraggiamenti. Rappresenta certamente uno dei più prestigiosi beni artistici dell’umanità irradiatosi su tutto il Sahara fertile per lunghissimi anni nella preistoria.”
La prolungata scomparsa di esposizione e conoscenza dell’arte rupestre della Pinacoteca chiamata Algeria è prova di miopia politica-amministrativa dei Governi locali succedutosi. C’è l’inderogabile e assoluto dovere di ritrovarla e metterla in mostra. Non si governa senza futuro.
L’opera prestigiosa lancia un messaggio che dovremmo decifrare per il prossimo futuro. Con il cambiamento climatico (caldo e siccità) il mondo e la Terra stanno viaggiando verso un itinerario che ci porta a condizioni ambientali diverse.
Piaccia o non piaccia, il destino artistico di sviluppo turistico di Mazara del Vallo, si gioca moltissimo, con la Mostra “Pinacoteca chiamata Algeria” opera artisticamente preziosa e realisticamente simbolica.
Nota stampa Il Duemila