È stata inaugurata ieri, presso la Galleria d’Arte Contemporanea ”Santo Vassallo” di Mazara del Vallo, la personale di pittura (e rimarrà aperta tutte le mattine (09,00/13,00), tranne sabato e domenica, per due settimane) del mazarese Mimmo Burgio, avente come titolo “Arte Povera”.
Con il termine “Arte Povera” non si fa riferimento ai linguaggi del movimento artistico sorto in Italia nella seconda metà degli anni Sessanta del Novecento, definita tale dal critico d’arte Germano Celant ma, soprattutto – a nostro parere – , ai supporti utilizzati per dipingere. I supporti scelti, infatti, sono materiali “poveri” che, se non recuperati dal Nostro, sarebbero stati destinati alla discarica: ante di mobilio, lastre di plastica, legno lamellare, ecc.
Sarebbe, quindi, il caso di parlare piuttosto dell’emergenza ecologica avvertita dal Burgio che, nel suo piccolo, dà sicuramente un contributo alla pratica del riciclo, riportando a nuova ed “altra” vita materiali che, con il tempo e l’usura, avevano perso la loro “dignità” originaria.
Se è vero che “Ogni uomo è un artista“ (Joseph Beuys), anche Mimmo Burgio lo è. Sicuramente è un personaggio creativo che spazia con spregiudicata disinvoltura tra pittura, musica e poesia; figura “sopra le righe” per molti che hanno la pretesa di conoscerlo, uno che certamente rifiuta di “parlare in corsivo” (per dirla con il “popolo” del TikTok) per altri.
Con i suoi lavori, Mimmo Burgio ci “parla in stampatello”, preferisce andare “controcorrente”, facendo riaffiorare la sua anima hippy e pop mai assopita, di “figlio dei fiori” dei suoi anni giovanili.
Il suo è un viaggio leggero iniziato negli anni Settanta e non ancora conclusosi; continua a “vagabondare”, con la mente e con il cuore, pur ritrovandosi nella sua Città.
Mimmo Burgio è un “outsider” nel senso che il suo “fare” artistico è spontaneo, irregolare, eccentrico; le sue espressioni artistiche si manifestano fuori dai percorsi convenzionali e dai circuiti culturali istituzionalizzati. L’aspetto più storicizzato, nel campo artistico-espressivo, coincide con la nozione di Art Brut, nel senso di “arte grezza e spontanea” e che, quindi, rifugge dal conformismo estetico dominante. La produzione del Nostro nasce, sicuramente, da impulsi creativi puri ed autentici.
Non sappiamo se ciò che Mimmo Burgio realizza è Arte ma, in fondo, chi ci assicura che tutta l’Arte che c’è in giro – spesso perorata da critici, galleristi e collezionisti compiacenti e/o in combutta per fini non certamente nobili – lo sia?
Giacomo Cuttone