Degli oltre 84 milioni di euro del Fondo Sicilia, istituito nel febbraio 2019 grazie all’acquisizione da parte della Regione di risorse del ministero per l’Industria, un importo significativo è già stato assegnato. L’impiego delle risorse è stato fortemente voluto sin dal suo insediamento dal governo Musumeci e ottenuto attraverso una complessa trattativa con il Mise condotta dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao.
Dopo circa 18 anni di stallo operativo, nel dicembre dello scorso anno, lo stanziamento di tali risorse a favore delle attività produttive siciliane ha quindi avuto concreto avvio operativo grazie a una convenzione stipulata tra la Regione Siciliana e l’Irfis FinSicilia. A marzo scorso a valere sul Fondo Sicilia è stata inoltre varata dal governo Musumeci la Misura straordinaria di liquidità, uno strumento finalizzato a supportare le esigenze di liquidità delle imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica Covid-19, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto accordati a fronte di finanziamenti chirografari concessi dal sistema bancario e dai consorzi fidi.
Della dotazione di 30 milioni di euro prevista per il triennio 2020/2022, per tali finalità, sono 2.649 le domande pervenute e 1726 le operazioni già istruite (3,3 milioni di euro di finanziamenti erogati che hanno ottenuto da banche per complessivi 41 milioni di euro, con una leva finanziaria pari a 12 volte la garanzia). Di quest’ultime, sono 746 le domande già deliberate (1,4 milioni di euro), mentre le restanti 923 operazioni sono in fase di istruttoria e saranno completate entro il 31 dicembre di quest’anno.
Tra le domande a valere sul plafond destinato ai settori ristorazione e alberghiero, tra le categorie che più hanno sofferto le conseguenze del lockdown, sono già pervenute oltre 80 istanze di finanziamento.
La proiezione dei dati al 31 dicembre 2020, consente di calcolare contributi a fondo perduto per oltre 5 milioni di euro e, sulla base del moltiplicatore calcolato, un ammontare di finanziamenti erogati dal sistema bancario pari a circa 65 milioni di euro.
«I pesanti effetti economici della pandemia – ha dichiarato il vicepresidente e assessore per l’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao – stanno drenando liquidità alle attività produttive siciliane, molte delle quali rischiano oggi la chiusura. Con il Fondo Sicilia, insieme alle altre misure varate dal governo Musumeci con la legge di stabilità, grazie alla convenzione con Irfis-Finsicilia, stiamo sostenendo gli operatori economici, i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali ed i titolari di partita Iva nel far fronte alle esigenze finanziarie causate dalla crisi derivante dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19».
«Non sono solo numeri ma aiuti e servizi concreti alle imprese», afferma il presidente dell’Irfis, Giacomo Gargano. «Il presidente Musumeci, infatti, sin dal proprio insediamento, ha da subito fissato gli obiettivi che il Consiglio di amministrazione dell’Irfis avrebbe dovuto perseguire, ossia trasformare la Finanziaria della Regione anche in società di consulenza e di servizi alle imprese siciliane. L’obiettivo è stato raggiunto con la recente iscrizione dell’Irfis nel registro delle società in house».