Favignana, 29/03/2024 – “A 24 ore dal Consiglio Comunale convocato per sabato 30 marzo alle ore 15:00 avente come unico punto all’Odg la mozione di sfiducia al sindaco Francesco Forgione, i capigruppo Bannino e Sinagra più il consigliere Sammartano in rappresentanza dei sette consiglieri depositari della mozione di sfiducia, tramite una nota indirizzata alla Presidente del Consiglio Emanuela Serra, hanno richiesto il ritiro della mozione di sfiducia e l’annullamento del Consiglio Comunale. La motivazione addotta? La mancata sostituzione della consigliera Salerno. Assistiamo alla confessione scritta delle violazioni ripetute delle norme poste in essere per ottenere un tornaconto politico, in dispregio degli interessi di buon funzionamento delle Istituzioni.
Difatti, nella seduta consiliare del 25 marzo, a seguito del voto favorevole sulla decadenza della consigliera Salerno, non è stata votata l’immediata esecutività dell’atto, pertanto, la consigliera Salerno risulta attualmente in carica. Ciò impedisce di poter procedere alla surroga prima dei dieci giorni successivi alla pubblicazione della delibera n.20 del 25 marzo 2024. Nella medesima seduta, al momento della richiesta di rinvio del punto riguardante la mozione di sfiducia al 30 marzo, la Presidente del Consiglio ha permesso che la votazione avvenisse senza numero legale, stante che in aula erano presenti soltanto 7 consiglieri a fronte degli 8 necessari per rispettare il quorum. Tali inadempienze, commesse dagli stessi protagonisti della mozione, ha comportato lo sgretolamento del loro stesso piano, costringendoli a fare dietrofront.
Tutte queste continue manovre, questi continui rinvii in nome di una democrazia che non esiste, non sono altro che l’ennesima riprova che tutti i proponenti della mozione di sfiducia stiano agendo con la forza dei numeri e con la complicità della Presidente del Consiglio, della quale ormai si è perso il valore istituzionale, pur di fare in modo che si giunga in Consiglio Comunale con la surroga di un consigliere compiacente che porti alla decadenza del Sindaco.
Non si può sottacere una situazione di “anarchia istituzionale”, in cui non si tiene conto delle norme e delle leggi che regolamentano i lavori del Consiglio e che considerano 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙖𝙧𝙞𝙖 𝙖𝙡 𝙥𝙧𝙞𝙣𝙘𝙞𝙥𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙗𝙪𝙤𝙣 𝙖𝙣𝙙𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙢𝙢𝙞𝙣𝙞𝙨𝙩𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙪𝙣 “𝙗𝙡𝙤𝙘𝙘𝙤” 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞𝙩𝙖̀ 𝙞𝙨𝙩𝙞𝙩𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝘾𝙤𝙣𝙨𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙖𝙡𝙚 𝙤𝙜𝙣𝙞 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙪𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙨𝙪𝙤𝙞 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙣𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙧𝙖𝙨𝙨𝙚𝙜𝙣𝙞 𝙡𝙚 𝙙𝙞𝙢𝙞𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞, 𝙞𝙣 𝙖𝙩𝙩𝙚𝙨𝙖 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙘𝙚𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙪𝙖 𝙨𝙤𝙨𝙩𝙞𝙩𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 (Consiglio Stato, sez. V – 11/10/1996 n. 1223). Si sta tenendo l’intera sede comunale e il suo Consiglio in ostaggio, con gravi ricadute sul buon andamento della Pubblica Amministrazione, solo per rincorrere precisi obiettivi politici. Non è bastato aver prevaricato leggi e regolamenti, rinviato quattro Consigli Comunali per reiterati difetti procedurali sollevati dal gruppo “Vivere le Egadi”, aver offeso sindaco e consiglieri, aver trasformato l’Aula Consiliare in un’aula di Tribunale per poi votare a scrutinio segreto senza avere il coraggio di metterci la faccia; no, qui siamo arrivati a livelli di “fanta-politica”. Viene ritirata una mozione di sfiducia sventolata per un mese intero come atto necessario per la salvezza della comunità egadina adducendo come motivazione la mancata ricostituzione dell’intero Consiglio Comunale quando, in realtà, il Consiglio è attualmente completo, composto da tutt’e dodici i suoi consiglieri comunali.
Per quanto ancora i sette proponenti della mozione di sfiducia tenteranno di mistificare la realtà pur di farsi ragione? Certo, lo sappiamo, la mozione di sfiducia verrà ripresentata più avanti, quando il Consigliere designato sarà pronto a votarla. Ma sarà comunque tardi, perché la gente ha già capito che cosa sono disposti a fare alcuni rappresentanti politici pur di raggiungere i propri scopi.
Gli egadini sono davvero disposti a essere governati da gente senza scrupoli e che ha dato prova di assoluta incompetenza?”