Erano passati 28 giorni, e la provincia di Trapani sembrava essere ad un passo dal diventare la prima provincia d’italia Covidfree, quando ci giungeva in redazione la notizia di un nuovo caso di coronavirus a Mazara del Vallo, in particolare di una donna asintomatica, che aveva contratto il virus in una struttura sanitaria di Messina. La notizia aveva generato subito grande agitazione e scalpore, poichè oltre ad aver ricevuto poche informazioni certe del caso, per l’ennesima volta, le voci del panico e della cattiva informazione avevano preso il sopravvento sui cittadini mazaresi.
Nonostante quindi, il paziente avesse rispettato gli accorgimenti e le fasi protocollari da attuare in questi casi, le illazioni derivate dallo scalpore e il malcontento dei cittadini hanno generato una vicenda mediatica che ha visto, i cosiddetti leoni da tastiera, scagliarsi contro coloro che definiscono “untori”.
La nuova notizia che ci è giunta, a più di due settimane dall’inizio della vicenda, è che sono stati effettuati i nuovi tamponi sia alla donna, che risulta essere negativizzata, che alle persone con cui, il paziente in questione, era stato a contatto. L’esito dei test è negativo, per tutti i familiari e i contatti del paziente, persino per il marito, con cui ha ovviamente passato la maggior parte del suo tempo e con il quale è stato a contatto ravvicinato.
E’ l’ennesima dimostrazione non scientifica, ma basata sui dati della provincia, di ciò che ha dichiarato ai nostri microfoni il nuovo direttore generale dell’ASP di Trapani Gioacchino Oddo: “In provincia di trapani, su più di 13mila tamponi effettuati ai contatti dei pazienti asintomatici, nessuno di questi è risultato positivo al virus”.
viste le dinamiche che si sono sviluppate riguardo la positività della donna e di tutti gli altri casi precedenti che hanno alzato un polverone mediatico, la cittadinanza dovrebbe aver imparato la lezione. Non bisogna fare illazioni o andare alla ricerca di un colpevole, soprattutto se non si hanno a disposizione informazioni veritiere o che col passare del tempo sembrano mutare.
Sarebbe più opportuno invece limitarsi a dare il proprio, seppur minimo, contributo alla comunità e oltre ad imparare a convivere con il virus, continuare, come è stato fatto fino ad ora, a rispettare tutte le procedure e le misure che riguardano il contenimento del contagio.
Paolo Fiorentino