In Italia sono 37.978 i nuovi positivi al Covid-19 nelle ultime 24 ore (ieri 32.961), secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 636 (ieri 623), che portano il totale a 43.589 dall’inizio dell’emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 234.672 tamponi (ieri 225.640). La percentuale positivi/tamponi sale dal 14,6% al 16,1%. I ricoveri in terapia intensiva aumentano di 89 unità e raggiungono quota 3170: quelli negli altri reparti sono 29.873 (+429). I guariti sono 15.645 (387.758 dall’inizio dell’epidemia). Le regioni col maggior numero di contagi sono Lombardia (9.291), Piemonte (4.787), Campania (4.065), Veneto (3.564) e Lazio (2.686).
“Ieri abbiamo superato i 600.000 casi attualmente positivi, ovvero in isolamento domiciliare, ricoverati con sintomi e in terapia intensiva. Questo è un dato importante perché, come sappiamo, un’epidemia si definisce ‘fuori controllo’ nel momento in cui i positivi superano l’1% della popolazione e ieri, oltre ad aver sperato il milione di casi da inizio pandemia, abbiamo sfondato la soglia dell’1% di popolazione attualmente con infezione da Sars-Cov-2”. A spiegare l’andamento del contagio nel nostro Paese è stato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, intervenendo alla trasmissione ‘Agorà’ su Rai 3. Purtroppo, ha aggiunto Cartabellotta, “usiamo un sistema di monitoraggio che invece che utilizzare un binocolo utilizza uno specchietto retrovisore, perché fotografa dati che non sono recenti. Ovvero se si prendono decisioni restrittive basate su dati di 2 o 3 settimane fa, la corsa del virus non può essere fermata”. Negli ultimi giorni, ha concluso, “si intravede una piccolissima riduzione dell’incremento di casi positivi ma dobbiamo aspettare una stabilizzazione, perché la diminuzione può anche esser dovuta al fatto che il sistema di testing è saltato in alcune regioni”.