La norma che consente la nomina dei commissari delle Asp e degli ospedali siciliani è illegittima perché, secondo il Consiglio dei Ministri, “eccede le competenze attribuite alla Regione Siciliana e si pone in contrasto con i principi fondamentali in materia di tutela della salute e in violazione dell’art. 117, terzo comma, della costituzione e dei principi di adeguatezza e di buon andamento dell’amministrazione di cui agli artt. 3 e 97 della Costituzione.
Il governo Crocetta e l’assessore alla malattia della regione siciliana non tenendo conto di questa valutazione hanno proceduto alla nomina dei commissari, e non per il solo tempo necessario allo svolgimento delle elezioni regionali e all’insediamento del nuovo governo regionale, ma,m addirittura, per tre anni e con pieni poteri.
E’ paradossale che un sindaco di un piccolo paesino che gestisce un bilancio di poche migliaia di euro abbia tante limitazioni e tanti controlli, mentre un commissario dell’ASP gestisce decine di milioni di euro e un settore fondamentale per la vita o la morte di centinaia di migliaia di persone senza alcun controllo e senza alcun merito.
Per essere nominati commissari non è richiesto alcun particolare requisito, se non quello di essere amico dell’assessore regionale alla malattia e sostenerlo nelle sue competizioni elettorali.
Quindi, questi commissari che pretendono, senza alcun controllo, né tantomeno critiche, di condizionare la nostra vita e la nostra salute, sono illegittimi e senza meriti.
Per questo stigmatizziamo chi ha festeggiato, assieme al suo staff, la nomina a commissario.
Una rappresentazione, quantomeno, di cattivo gusto!
Perché non si nominano i direttori generali?
Considerato che nel settore della sanità si registra una vera e propria emergenza democratica e partecipativa, si pongono almeno due provvedimenti immediati:
- il ripristino delle condizioni di legittimità;
- la creazione di un modello organizzativo che consenta la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini sulle scelte che riguardano la loro vita e i loro diritti fondamentali.
Il segretario CGIL-Camera del lavoro
dott. Vito Gancitano