Il 5/9/2022 la Direzione del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, articolazione dell’Assessorato dell’energia e dei servizi pubblici della Regione Sicilia, pubblica il Bando riguardante un contributo a fondo perduto per la rimozione e lo smaltimento di manufatti e materiali contenenti amianto nelle civili abitazioni (essenzialmente il famigerato eternit). Per essere precisi il contributo è dell’80% su una spesa massima di 5000 €. Lodevole iniziativa, che rischia di tramutarsi in una trappola. Lasciamo perdere le complicazioni burocratiche per cui per svolgere la pratica è necessario ricorrere al commercialista o al geometra, che rappresentano la fetta più grande della spesa, ma ora la disorganizzazione degli Uffici regionali fa diventare un miraggio la stessa erogazione del contributo. Il Bando ne prevede l’erogazione entro 90 giorni dalla richiesta di liquidazione e dall’approvazione del rendiconto, invece il contributo non arriva neanche dopo 180 giorni e non viene data nessuna spiegazione. Non si capisce quale possa essere la causa se non la cattiva amministrazione. Il finanziamento infatti dovrebbe essere assicurato dalle risorse del Programma di azione e coesione 2014-2020 già approvato. Naturalmente, secondo la feudale usanza della Regione Sicilia, gli uffici non rispondono al telefono e neanche alle PEC, né il Dipartimento né l’Assessorato, così, essendo inoltre la Sicilia l’unica regione che non ha istituito il Difensore civico, il cittadino si scontra con un muro di gomma. Cittadino, si badi bene, che ha già sostenuto le spese per i lavori di rimozione e smaltimento e magari sta aspettando l’erogazione del contributo per la ricostruzione (per es. coperture e tettoie). Ci si può stupire se si sente preso in trappola?
Giovanni Commare
Docente in pensione, poeta e scrittore
Redattore della Rivista trimestrale “Il Grandevetro” di Firenze