Un ricordo è un ricordo, è qualcosa che arriva dal passato ma può essere un oggetto oppure un pensiero, una sensazione, un sapore, un odore, un suono. In ogni caso il valore del ricordo è alto, ma meglio distinguere i due casi, oggetto e pensiero. Partiamo dalla definizione che ci fornisce il dizionario. Il ricordo è l’“impronta di una singola vicenda o esperienza o di un complesso di vicende ed esperienze del passato, conservata nella coscienza e rievocata alla mente dalla memoria, con più o meno intensa partecipazione affettiva” oppure un’“annotazione intesa a richiamare o conservare la memoria di un fatto”. Oggi parliamo di ricordi del 19 aprile 2003, cioè di 20 anni fa, quando si accesero i riflettori su TELE 8, questa emittente nata per volontà di Nicola Lisma che, nei primi mesi del 2003 avviò, in via Giotto, questo importante mezzo di comunicazione per la città e che mi volle come direttore responsabile che ho svolto, con passione, per oltre 18 anni. Oggi sono 20 anni da quel primo telegiornale condotto da Francesca Indovina, anche se nei mesi precedenti vennero effettuate le cosiddette “prove tecniche di trasmissione” con ragazze e ragazzi che leggevano le notizie e già si tuffavano in una nuova realtà mediatica. C’era tanta voglia di emergere, c’erano approfondimenti di notizie, rubriche, servizi in esterna registrati che arrivavano qualche ora prima del notiziario delle ore 14 e c’erano tecnici pronti per il montaggio. Tutto di corsa, m c’erano sempre pacche sulle spalle, sorrisi di giorno, di sera e anche di notte quando rientrava qualche peschereccio che era stato sequestrato dai tunisini o di libici. Si passavano giornate al telefono, si creavano appuntamenti per interviste e dibattiti di politica e varia umanità, sindaco dell’epoca era Nicolò Vella che era stato eletto il 17 dicembre del 1999 e finì il suo mandato l’11 luglio del 2004. Si visse però anche una intensa amarezza che ancora continua, il primo settembre del 2004. Erano le 13, 20 e in redazione stavamo ultimando la scaletta delle notizie per il telegiornale quando, nella sede di via Giotto, giunse un conoscente che ci portò una foto e ci disse. “Questa bambina non si trova. Manca da casa da un paio di ore. Per favore fate vedere questa foto molte volte, si chiama Denise ed ha 4 anni”. In redazione restammo senza parole e mettemmo la foto in prima pagina, come prima notizia, la ripetemmo diverse volte durante e dopo il telegiornale, ma di Denise non abbiamo avuto notizie, in serata abbiamo saputo che era stata rapita. Quella è stata la giornata che ha segnato successivamente tutti nostri notiziari. Arrivarono in città giornalisti da mezzo mondo, fummo, come emittente, un punto di riferimento per tutti, e lo fummo anche per i continui sequestri di pescherecci mazaresi di marittimi tenuti in prigione, come un anno fa, dai libici.
Per esperienza, se ben ci riflettete, possiamo parlare di due tipi di ricordi, quelli spontanei e quelli “a chiamata”. I primi sono quei ricordi che spuntano senza che li abbiamo richiamati alla mente, magari per un collegamento mentale che facciamo inconsapevolmente, oppure apparentemente a caso. Non vi capita mai che qualche evento del passato vi torni improvvisamente in testa senza nessuna apparente connessione con ciò che state facendo? E’ la bellezza della mente umana. E poi ci sono i ricordi “a chiamata” che sono quelli che possiamo evocare noi per scelta, perché li vogliamo raccontare, perché li vogliamo rivivere come facciamo oggi nel ventennale di Tele8, perché abbiamo anche bisogno di loro per andare avanti in un presente difficile oppure perché semplicemente ci serve ricordare una cosa del passato per agire nel presente. I ricordi “a chiamata” di solito sono quelli che metaforicamente diciamo di conservare nel cuore, per via del fatto che ci sono particolarmente cari, perché ci hanno emozionato positivamente come quelli di Tele8. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno collaborato anche dalle città della provincia, dai centri del Belice, giornalisti, tecnici, aziende che hanno sponsorizzato programmi e spot e che continuano a farlo, persone comuni. Un grazie di cuore per i nostri primi 20 anni e che ancora oggi gli interpreti non hanno dimenticato. I ricordi sono la nostra storia.
Salvatore Giacalone
19 aprile 2023