Omicidio Tramontano, Vita Ippolito: “Il Parlamento approvi la proposta di legge che punisce l’uccisione di una donna incinta come un vero e proprio ‘duplice omicidio'”
Nella giornata contro la violenza sulle donne, la Corte di assise di Milano, al termine del processo di primo grado, ha inflitto l’ergastolo con isolamento diurno ad Alessandro Impagnatiello per il crudele omicidio di Giulia Tramontano. La sentenza in questione, seppure pienamente conforme all’ordinamento giuridico vigente, per una lacuna legislativa non rende giustizia al piccolo Thiago che Giulia portava in grembo, a cui non viene riconosciuto lo status di persona. Thiago è, quindi, certamente, vittima del padre, ma è anche vittima di uno Stato che non riconosce l’uccisione di una donna incinta come un vero e proprio ‘duplice omicidio’. Ed invero la fattispecie incriminatrice autonoma di cui all’art 593 ter, contestata, nel caso di specie all’Impagnatiello, che punisce l’interruzione di gravidanza non consensuale è posta a tutela della libera determinazione delle donne, in ordine all’interruzione della gravidanza e non anche a tutela della vita e dell’integrità fisica del nascituro a cui non viene riconosciuto alcuno statuto ontologico. La Democrazia Cristiana chiede, pertanto, che questo vuoto legislativo venga colmato e che il Parlamento discuta e approvi, con urgenza, la proposta di legge, pendente al Senato, che punisce l’uccisione di una donna incinta come un vero e proprio ‘duplice omicidio’. Dott.ssa Vita Ippolito Dirigente Nazionale Dipartimento Giustizia