Si chiama “Vento di cambiamento” la festa di chiusura della campagna elettorale di Stefano Pellegrino che si svolgerà Venerdì 3 novembre dalle h. 20.30 in poi a Porta Nuova, Marsala.
“Chiamo a raccolta tutte le forze moderate che vogliono ribadire che il cambiamento è possibile votando i politici che rappresentano professionalità, impegno ed onestà. È l’occasione della svolta e del riscatto – afferma l’on. Stefano Pellegrino – e per ridare speranza ai giovani ed ai siciliani tutti, che credono ancora in loro stessi e nella loro terra. Spira vento di cambiamento, dopo anni di malgoverno abbiamo la possibilità di scrivere una nuova pagina per la Sicilia”.
L’avvocato penalista Stefano Pellegrino, noto per essere musicista e sportivo, candidato alle elezioni regionali siciliane del 5 novembre e capolista di Forza Italia del collegio di Trapani, rompe un po’ gli schemi ed organizza una festa con il coinvolgimento di giovani musicisti locali ed aperta agli elettori del territorio trapanese.
Vento di cambiamento, Venerdì 3 novembre dalle ore 20.30 a Porta Nuova, Marsala, prevede il susseguirsi sul palco di giovani artisti con vari generi musicali, oltre al rock, e la degustazione di prodotti tipici locali.
Alla serata parteciperanno i movimenti politici del territorio che sostengono l’onorevole Stefano Pellegrino: il gruppo di Castellammare del Golfo, Noi Marsalesi/Liberi, Gibellina per noi, Io amo Campobello, Grande Santa Ninfa, insieme ad altri elettori della provincia di Trapani.
Stefano Pellegrino Identità, onestà, capacità e responsabilità
“Questa campagna elettorale dividerà in due l’elettorato siciliano: chi vuole rimettere in sesto la Sicilia e chi, invece, vuole spingerci ad un salto nel buio il cui fondo, però, si vede bene e si chiama catastrofe”. Così ha esordito l’onorevole Stefano Pellegrino, questo pomeriggio mercoledì 1 novembre, davanti agli elettori presso il suo comitato elettorale di Marsala (viale Isonzo 20 / Porta Nuova).
“Non ho dubbi su ciò che dico: da un lato abbiamo gente qualificata, con esperienza, capeggiata da un ex presidente della Provincia di Catania che ha fatto della sua provincia il fiore all’occhiello della regione; dall’altro abbiamo una forza politica (il Movimento 5 Stelle) che non ha una identità, che non ha una storia, che non ha una direzione politica chiara e che – soprattutto – laddove ha amministrato ha combinato disastri. Mi riferisco a Virginia Raggi a Roma, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti. Per non parlare delle inchieste che lambiscono questo Partito: Bagheria e firme false in primis. Paradossalmente, solo in una città è stato fatto del bene: a Parma. E, infatti, Pizzarotti – che sembra essere un buon sindaco – è stato fatto fuori dal Movimento.
Sono quattro i motivi chiari per cui votarmi: identità, onestà, capacità e responsabilità.
Sono un deputato, un cittadino ed un avvocato che ha una precisa storia alle spalle. Una tradizione familiare di impegno politico che risale a mio nonno e prosegue con mio padre fino ad arrivare a me. Sempre dalla parte dei lavoratori, però, e con spirito di servizio. Ora io so benissimo che è semplice mandare al macero tante opere importanti, compiute da chi è venuto prima di me, per un solo fallimento. Ho un nome, io, e una responsabilità che da questo discende: e voglio che questo nome continui ad essere spendibile.
Il movimento 5 stelle sbandiera continuamente il vessillo dell’onestà e della correttezza – continua Stefano Pellegrino – il che, se ci si fate caso, fa un po’ sorridere, visto che questo partito è scosso da bufere giudiziarie non indifferenti. Io, invece, sfido chiunque a trovare un solo neo non solo nel casellario giudiziario, ma nel mio intero curriculum di uomo, di cittadino e di avvocato. Qui ci tengo a precisare una cosa. È facile ostentare fedine penali e carichi pendenti puliti se non si è mai amministrato nulla: non ci si può bagnare se si sta all’asciutto. Io sono stato amministratore della funivia di Erice, dell’Aeroporto di Birgi, dell’Università degli studi di Trapani e consulente giuridico del Comune di Marsala. Ebbene, io ho attraversato fiumi e non mi sono sporcato mai, nemmeno di striscio. Questa si chiama onestà comprovata. Io la posso ostentare, senza dubbio. Altri un po’ meno.
Sono decenni che vivo del mio lavoro. Ho ereditato lo studio legale di mio Padre, è vero. Ma l’ho ereditato dopo che lui mi aveva lasciato improvvisamente; avevo poco più di vent’anni e sulle spalle mi sono ritrovato una mole di responsabilità che non auguro a nessuno. Ma sono andato avanti, stringendo i denti e lavorando fino a notte fonda. La mia famiglia mi è testimone. Sono un avvocato, vivo la legge e so come funziona nella pratica. Là, nelle aule di Tribunale, dove i giudici leggono i testi normativi e li traducono in azioni positive: “questo si può fare, questo no”. Ed è a questo che mi sto candidando, cioè a scrivere leggi chiare, semplici da applicare. Leggi che possano essere capite anche da chi ha la licenza media, cosicché tutti possano capire cosa possono o non possono fare.
So anche cos’è la politica. Ho cominciato da ragazzo, tra le file della giovanile socialista. So come funzionano gli uffici pubblici perché vi ho lavorato. Ho un bagaglio di esperienze che, con tutto il rispetto per gli altri candidati, in pochi possono vantare. Dall’altra parte, vedo solo dilettanti allo sbaraglio che non hanno avuto nessuna esperienza amministrativa. E quando andranno ad occupare i seggi, se ci andranno, chi spiegherà loro cos’è una determinazione? Chi spiegherà loro cos’è un atto amministrativo? Saranno determinati, sì, ma da qualcuno che non abbiamo eletto noi cittadini.
Signori, in realtà la Sicilia è una nave che sta affondando. Imbarca sempre più acqua e, se non si agisce subito, rischiamo il naufragio. Forse sbaglio ad utilizzare queste metafore, per cui sarò più diretto: naufragio significa fallimento; fallimento significa che le casse saranno vuote; casse vuote significa stipendi e pensioni a rischio.
A fronte di una situazione del genere, occorre scegliere a chi affidare il compito di evitare la catastrofe: o a chi ha l’esperienza o a chi non ha amministrato nemmeno un condominio. Voglio parlare col cuore in mano e dico che due sono le situazioni che legittimerebbero un voto di protesta: o quando ci sono condizioni economiche molto vantaggiose e, dunque, ci si può permettere di rischiare; oppure quando non si ha più nulla da perdere, perché più buio di mezzanotte non può fare. Eppure, sembra strano a dirsi, nonostante la lunga gelata del Governo Crocetta, qualche germoglio in Sicilia ancora resiste. Resiste, resiste imperterrito e aspetta bravi agricoltori che sappiano fortificarlo, che lo curino, che lo valorizzino. Da questo germoglio, che si chiama agricoltura, che si chiama turismo, che si chiama valorizzazione delle eccellenze, che si chiama “fare sistema”, può partire il riscatto di questa terra. Adesso tocca a voi scegliere: o la speranza o la tabula rasa. Ma sappiate che, quando scegliete, lo state facendo anche per le generazioni successive.
Il discorso di chiusura della campagna elettorale – conclude l’on. Pellegrino – lo farò con tutti voi il 3 novembre, qui nel mio comitato, perché candidata è tutta la provincia di Trapani, e io mi sto spendendo per rappresentare al meglio le speranze, le esigenze e i bisogni di questo territorio”.
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