Una relazione ispettiva del Ministero della Salute accende i riflettori su gravi inadempienze dell’Asp di Trapani, in particolare nel reparto di Anatomia patologica, dove si sono accumulati oltre 3.300 esami istologici in ritardo, con la conseguente diagnosi tardiva di 352 tumori.
Nel dossier ministeriale, 7 pagine di rilievi, di cui 4 fitte di inadempienze – trasmesso alla Regione e all’Asp – si denuncia una situazione “critica sotto il profilo organizzativo-gestionale”: mancato monitoraggio dei tempi d’attesa (Tat), triage non assegnati, sistemi di allerta disattivati e uso manuale delle procedure diagnostiche. Pesano anche la carenza di personale specializzato, la mancata integrazione tra i laboratori di Trapani e Castelvetrano e l’assenza di una reale assunzione di responsabilità da parte della direzione.
L’ispezione, effettuata a marzo, arriva mentre 19 operatori sanitari sono indagati. L’Asp, che oggi si costituisce parte civile, è indicata come parte lesa insieme all’assessorato regionale.
Il caso è esploso dopo la denuncia di Maria Cristina Gallo, insegnante di Mazara, che ricevette con otto mesi di ritardo un referto con diagnosi di tumore in stadio avanzato. Il deputato Giorgio Mulè, che aveva sollevato la questione in Parlamento, commenta: «La relazione certifica un fallimento gestionale e l’assenza di responsabilità: una colpa imperdonabile».