La cronaca conferma quello che, purtroppo, è noto da tempo a tutti i cittadini: la sanità siciliana è al collasso. Ultimo caso, nel trapanese, quello degli esami istologici processati con mesi di ritardo, un ritardo che può determinare non solo gravi complicazioni, ma anche la differenza fra vita e morte.
Sono già state chieste le dimissioni di Ferdinando Croce, manager dell’ASP di Trapani, ma il problema è di portata ben maggiore. In tutta l’isola vi è carenza di personale e posti letto, con tutte le conseguenze del caso. I servizi, tutti, sono cronicamente sottodimensionati, e i pochi lavoratori e lavoratrici devono svolgere carichi di lavoro impossibili. Problematiche dettate da anni di incuria e tagli, fino alle tragiche conclusioni.
Croce, che ha certamente la sua parte di responsabilità, non può dunque essere il solo capro espiatorio di problemi profondi e sistemici. Non basteranno le sue dimissioni a risolvere i problemi della sanità trapanese, tantomeno di quella di tutta la regione. È necessario un intervento sistemico e profondo, che innanzitutto potenzi i servizi sanitari per portarli, quantomeno, al livello minimo di funzionalità. E che cambi, anche, la gestione della sanità fin dal principio.
E non servono certo le scuse del presidente Schifani, sterili e amare per chi scopre di soffrire di una patologia grave fin troppo in ritardo, e per i loro cari. Servono fatti, non parole – chi avrà il coraggio di prendersi le sue responsabilità?”
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Sebastiano Mirabile, di Mazara del Vallo, del circolo di Marsala ‘Enrico Berlinguer’ di Rifondazione Comunista