Dopo un lungo stallo parlamentare, il disegno di legge stralcio in materia di sanità è diventato realtà. L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il testo con 25 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astenuti, riportando la sanità al centro dell’agenda politica siciliana.
Il voto è arrivato venti giorni dopo l’ultima seduta, sospesa per mancanza del numero legale. Sala d’Ercole ha ripreso l’iter legislativo esattamente da dove era stato interrotto, chiudendo la partita con una votazione che segna una svolta significativa dopo mesi di tensioni, inchieste e rallentamenti amministrativi.
Il ddl introduce misure concrete su fronti delicati. Tra i principali interventi, l’erogazione di cure palliative domiciliari e assistenziali, l’istituzione — laddove ancora assenti — di aree funzionali per l’interruzione volontaria di gravidanza nelle unità complesse di ostetricia e ginecologia, e il reclutamento di personale non obiettore.
Focus anche sulla governance delle Aziende Sanitarie Provinciali (Asp), con un ritocco al budget di salute: lo stanziamento passa dallo 0,2% allo 0,22% e viene istituito un monitoraggio annuale sull’utilizzo delle risorse.
Con l’approvazione del provvedimento, il governo regionale cerca di ricucire lo strappo tra cittadini e istituzioni su un tema cruciale come la salute, troppo spesso ostaggio di giochi politici e blocchi burocratici.
Luca Di Noto