Rientra la protesta della marineria di Mazara che effettuerà il riposo biologico per l’anno 2017. Il fermo era stato messo in dubbio, qualche mese fa, perché non sarebbero state corrisposte alle imprese ed ai marittimi le indennità dovute per il fermo osservato “obbligatoriamente” negli anni 2015 e 2016. Creditori da due anni, gli armatori di Mazara avevano protestato con il ministero e con la regione, appoggiati da Federpesca, rifiutando l’indennizzo per il 2017 se prima non avessero incassato il dovuto di due anni che si calcola oltre i 100 mila euro. Ma nei giorni scorsi il ministero, attraverso la regione siciliana, ha disposto il pagamento dell’indennità per il 2015, di cui alcune imprese hanno già ricevuto il relativo accredito. Anche alcuni marittimi cominciano a ricevere le somme dovute che ammontano tra gli 800 e i 1200 euro a persona. Per questo motivo la marineria mazarese osserverà il riposo biologico anche per il 2017. “La nostra protesta è rientrata – dice l’armatore Domenico Asaro, che è anche presidente della Confederazione pesca di Mazara – perché sono state accreditate le somme relative al 2015 ma siamo sempre sul piede di guerra perché chiediamo, a gran voce, di incassare il 2016”. Intanto, per quanto riguarda l’anno in corso, Il Consiglio regionale della pesca ha stabilito che il periodo del fermo biologico nelle acque all’interno delle 12 miglia sarà dal 25 settembre al 31 ottobre. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Mediterranea Antonello Cracolici. “Sono stati concessi alcuni giorni di flessibilità per l’espletamento delle pratiche amministrative. Il periodo di 30 giorni di blocco delle imbarcazioni non potrà andare oltre la data del 31 ottobre. Anche per quest’anno lo stop alla pesca coinvolgerà tutte le imbarcazioni dell’Isola nello stesso periodo, per incrementare il ripopolamento ittico durante la stagione riproduttiva”. E’ consentita la deroga solo alle barche per la pesca del gambero che, in quanto imbarcazioni che effettuano la pesca d’altura, potranno effettuare i 30 giorni di fermo entro la fine dell’anno, a partire dalla data di pubblicazione del decreto. In tal senso molti pescherecci di Mazara che si dedicano a questa particolare pesca, sono rientrati in città nel periodo di ferragosto. “Per il secondo anno consecutivo la Sicilia – commenta Cracolici – sta sperimentando un periodo unico per il fermo biologico, una scelta di sostenibilità condivisa da tutti i rappresentanti del comparto ittico che conferma una grande attenzione per la tutela delle risorse del mare.” Ma il riposo biologico così come è concepito è ancora utile? “Si continua a riproporre – dice Luigi Giannini presidente di Federpesca, associata a Confindustria, ad un fermo davvero poco utile, perché non ne sono chiari gli obiettivi di conservazione delle risorse ittiche e pure trascurato l’impatto commerciale sulle imprese di pesca. Una misura che il Ministero delle Politiche Agricole vorrebbe per di più indennizzare per 26 giornate, a fronte di un’interruzione di 90 giorni, includendo il fermo tecnico. Neanche chiaro, a tutt’oggi, il meccanismo di erogazione dell’indennità giornaliera prevista per gli equipaggi dalla norma introdotta per il 2017 dalla Legge di stabilità: 30 € lordi al giorno, senza una espressa previsione sugli oneri contributivi, senza un preciso meccanismo di erogazione”.
Salvatore Giacalone