Due brutte storie fatte di violenze, minacce e vessazioni di ogni genere in danno delle ex compagne le quali, trovato il coraggio di denunciare i fatti, hanno permesso di segnalare all’Autorità Giudiziaria i due uomini consentendo, successivamente, al G.I.P. presso il Tribunale di Trapani di emettere le misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e dell’avvicinamento alla persona offesa.
C.I.C., classe 78, cittadino di origine romena, con numerosi precedenti per minacce, intratteneva da anni una relazione sentimentale con una connazionale dalla cui unione era nato un figlio. Durante gli anni di convivenza molteplici erano stati gli interventi delle Forze dell’Ordine a seguito dei numerosi litigi della coppia. Malgrado la stabile relazione, i primi giorni di novembre, l’uomo si recava in Romania ove sposava un’altra connazionale, per poi fare ritorno nella cittadina alcamese. Qui avrebbe preteso dall’ex convivente, minacciandola di morte, che la donna lo raggiungesse immediatamente a casa. Raggiunto dalla ex compagna C.I.C., in preda ad una crisi, afferrava per il collo la donna che, soltanto grazie ad un movimento repentino, riusciva a divincolarsi denunciando quanto poco prima accaduto nonché le pregresse minacce e maltrattamenti patiti sino a quel momento, fatti avvenuti anche in presenza del figlio minore di anni 12, anch’egli vessato psicologicamente dal padre.
Nonostante le denunce a suo carico, per analoghi reati commessi anche ai danni di altra donna con cui aveva intrattenuto una precedente relazione (denunce che avevano portato all’emissione di una misura restrittiva irrogata dall’Autorità Giudiziaria), l’uomo aveva seguitato a porre in essere le violenze nei confronti dell’ex compagna. A seguito delle indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Alcamo, la Procura della Repubblica emetteva la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e dell’allontanamento dalla casa familiare.
In altra distinta vicenda un cittadino alcamese, M.G. classe 72, aveva intrattenuto, per più di 15 anni, una relazione con una donna dalla cui unione erano nati due figli, oggi di 18 anni l’uno e 3 l’altro. A seguito della condotta violenta tenuta dall’uomo durante gli anni di matrimonio, la moglie aveva deciso di interrompere l’unione, separandosi di fatto dal coniuge. L’uomo, dal carattere geloso e possessivo, tuttavia, non avrebbe accettato la separazione ed avrebbe iniziato a perseguitarla attraverso molestie telefoniche, minacce e pedinamenti asfissianti, tanto da fare installare sull’autovettura della donna, un GPS collegato al proprio telefono cellulare, al fine di conoscere costantemente i movimenti dell’ex moglie. Nonostante tale comportamento, la donna non aveva mai presentato, nel corso degli anni, alcuna denuncia nei confronti dell’ex marito ma, dinanzi all’ennesimo e grave episodio, verificatosi il 31 ottobre scorso, allorchè M.G., alla guida della propria autovettura, con a bordo il figlio minore di anni 3, aveva bloccato, tamponandolo, il veicolo al cui interno si trovava l’ex moglie unitamente ad un’amica. Solo allora la donna aveva trovato il coraggio di rivolgersi alle forze di polizia per denunciare tali fatti. Avviate immediatamente le indagini, gli investigatori del Commissariato di P.S. di Alcamo richiedevano ed ottenevano dalla Procura della Repubblica di Trapani misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
I provvedimenti emessi dall’A.G. hanno posto fine a tali tristi vicende, scongiurando ulteriori pericoli per l’incolumità dei minori e delle donne coinvolte, le quali si sono rivolte, con fiducia, ottenendo, in tempi brevissimi, la dovuta tutela dalla Polizia di Stato e dall’Autorità Giudiziaria procedente.
comunicato stampa