Impiantato all’unità operativa di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Castelvetrano il primo catetere venoso di ultima generazione. Si chiama “Picc Port”, una tipologia di Picc associato al Port, un serbatoio sottocutaneo. Consente la massima sicurezza, riduce l’impatto invasivo ed estetico nel somministrare farmaci nell’organismo in pazienti con patologie oncologiche, riduce le infezioni correlate e permette una maggiore possibilità di movimento.
Questo catetere venoso centrale sottocutaneo è stato impiantato nell’ospedale belicino a un uomo affetto da patologia tumorale. L’intervento è stato eseguito dal “Picc team” di Castelvetrano ed è la prima volta che si usa il “Picc Port” nel nosocomio. Il dispositivo di nuova generazione consente di garantire un accesso stabile e duraturo nei pazienti che necessitano di terapia infusionale per lunghi periodi, antibioticoterapia, nutrizione parenterale, emoderivati.
ll “Picc Port” viene impiantato per via periferica con metodica eco-guidata, con un tubicino in silicone e una camera che viene posizionata a livello del terzo medio del braccio, Il vantaggio rispetto al classico “Port” è che il “Picc Port” consente una riduzione delle infezioni correlate, di ridurre a zero il rischio di pneumotorace, di punture accidentali di grossi vasi arteriosi o plessi nervosi, l’ impianto può essere fatto in pazienti con gravi alterazioni della coagulazione. In ultimo, ma non meno importante, garantisce maggiore comfort, possibilità di movimento ,riduce l’impatto estetico rispetto alla classica camera posizionata a livello toracico
L’impianto è stato effettuato dall’equipe del “Picc team” dell’unità di anestesia e rianimazione guidata dal responsabile Giovanni Rizzo e dalla coordinatrice infermieristica Mariella Pisciotta, con il responsabile del team Picc di Castelvetrano Salvatore Chiofalo e l’infermiere impiantatore Nicola Clemenza.
Nella foto da sin . Nicola Clemenza, Giovanni Rizzo, salvatore Chiofalo