Arrivate le nuove linee guida dopo le richieste di integrazione del Cts. Dal 31 maggio nelle regioni bianche ripartono feste di matrimonio, fiere, congressi e parchi a tema. Per le cerimonie nuziali sarà sempre necessario il certificato verde
di Andrea Gagliardi
Da martedì 1º giugno in tutta Italia si riapre anche al chiuso (dal 31 maggio, nelle regioni bianche ovvero Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, per ora): boccata di ossigeno dunque per i locali senza spazi all’aperto che potranno tornare a lavorare, aprendo sia a pranzo che a cena.
Nelle nuove linee guida delle Regioni “per la ripresa delle attività economiche e sociali”, aggiornate dopo le richieste nei giorni scorsi di correzioni da parte del Comitato tecnico scientifico e che vanno quindi a modificare alcuni dei protocolli esistenti, vengono introdotte alcune modifiche ai protocolli fino ad oggi in vigore: ad esempio, tra le altre, non ci sarà più il limite di massimo 4 persone al tavolo al ristorante e si potrà usufruire delle docce nelle piscine termali e nei centri benessere. La nuova regola per le mascherine. Green pass per matrimoni e cerimonie, 10mq per ombrelloni nelle spiagge.
TUTTE LE REGOLE
Arrivate le nuove linee guida dopo le richieste di integrazione del Cts. ripartono feste di matrimonio, fiere, congressi e parchi a tema.
Non cambia nulla per le feste relative a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni: sia che la cerimonia si svolga in area bianca, sia – dal 15 giugno – che si celebri in zona gialla, i partecipanti dovranno avere il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all’evento previsto dal decreto del 18 maggio.
La precisazione è arrivata in una nota della Conferenza delle Regioni e del ministero della Salute dopo che fonti degli enti locali avevano sostenuto che non fosse necessario. “Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso – scrivono Regioni e ministero – devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida” previsti dal decreto legge 33 del 2020 e “con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi di cui all’articolo 9” del decreto del 18 maggio “anche in zona bianca”.
Per le cerimonie è “consentita la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per la green card” e serve “definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio”.
• RISTORAZIONE
Per la ristorazione, la novità più rilevante è che non ci sarà più la regola di massimo 4 persone al tavolo, anche se andrà sempre definito il numero massimo di presenza. Resta il metro di distanza tra i tavoli e l’obbligo di utilizzo della mascherina per andare in bagno, pagare il conto, entrare o uscire dalla sala.
Fa discutere proprio l’indicazione del Cts sulla mascherina, che deve essere indossata sempre, tranne quando si mangia e si beve: “I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo tranne nei momenti del bere e del mangiare”, si legge nelle linee guida del Cts alle Regioni.
• PISCINE
L’altra novità riguarda le piscine termali e i centri benessere: sarà possibile utilizzare le docce purché sia garantita una distanza di due metri, un adeguato ricambio dell’aria e una ripetuta pulizia dei locali nel corso della giornata.
• SPIAGGE
Per le spiagge, va garantita una superficie di 10 metri quadri per ogni ombrellone e sono consentiti surf, windsurf, kitesurf e racchettoni mentre restano vietate tutte quelle attività “ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti”. Tra gli impianti di risalita, infine, potranno viaggiare al 100% della capienza solo le seggiovie, mentre cabinovie e funivie dovranno andare al 50%. In tutti sarà obbligatoria la mascherina.
fonte: Il Sole 24 ore