(ANSA) – PALERMO, 05 GEN – Sono sette le regioni in cui sono state individuate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale. Sono Piemonte, Toscana, Lazio,
Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Nella Tavola generale allegata alla Cnapi (Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi) sono indicati anche i Comuni interessati nelle sette regioni.
In Sicilia sono state individuate quattro aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare. Si trovano nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta. Nel dettaglio, i Comuni sono Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera. (ANSA).
SICILIA; RIFIUTI RADIOATTIVI: LO CURTO (UDC), COLPO BASSO DA GOVERNO CONTE NEI CONFRONTI DELLA SICILIA, NO A DEPOSITO DI RIFIUTI NUCLEARI NELLA NOSTRA REGIONE
Il capogruppo Udc all’Ars, scelta folle che vuole trasformare città ricche di storia e aree protette in terra dei fuochi
PALERMO – “Dal governo Conte un colpo basso nei confronti della Sicilia con un’azione di soppiatto che oggi individua la nostra regione quale sito per il deposito di rifiuti radioattivi. Niente di più grave poteva inaugurare l’anno, dopo mesi di ansie e preoccupazioni a causa della pandemia. La Sicilia non sarà mai una terra dei fuochi come la vorrebbe questo governo che ha fatto elaborare ad una società di Stato, Sogin, la mappa dei siti dove allocare le scorie radioattive. Sono certa che si leverà una protesta di tutti i siciliani per dire no a questa follia. Sono coinvolte quattro aree nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta con i comuni di Trapani, Calatafimi Segesta, Castellana Sicula, Petralia Soprana e Butera. Se serve proporrò l’indizione di un referendum regionale per far sentire il no unanime dei cittadini contro tale ipotesi. Sorprende che questo piano sia stato elaborato in sordina, senza alcun coinvolgimento dei territori. Per di più l’individuazione dei siti mostra la totale noncuranza delle specificità dei luoghi, Trapani è una città d’arte che si candida a Capitale italiana della cultura per il 2022; Calatafimi Segesta è città dove insiste una delle più importanti aree archeologiche della Sicilia con il tempio e il teatro greco visitati da turisti di tutto il mondo. Nella stessa area sono presenti preziose acque termali su cui bisogna costruire il futuro economico di tutto questo territorio; Castellana Sicula è la porta naturale del Parco delle Madonie, area protetta a ridosso degli impianti sciistici di Piano Battaglia e luogo di coltivazioni biologiche come i grani antichi e il pomodoro siccagno, che per la salubrità dell’aria e del sottosuolo, hanno conquistato i mercati internazionali; Petralia Soprana è città medievale con una storia secolare ed è ricca di beni culturali e monumentali; Butera, infine, è città risalente all’XI secolo con contaminazioni Arabo Normanne e deve il nome a Ruggero I. Chi pensa di trasformare la Sicilia in una Chernobyl ha il disprezzo di quanti vi abitano e sappia che i cittadini si opporranno con tutte le forze”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
Ufficio stampa
Nucleare, Cordaro: “No a decisioni calate dall’alto”
“La Sicilia rispetto a un tema così delicato e complesso, come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e, quindi, della tutela ambientale, non può accettare l’idea di scelte calate dall’alto. Riteniamo fondamentale, sul tema ambientale ancora più che su altri, un pieno confronto tra Governo nazionale, Governo Regionale e le comunità locali interessate”.
Questa la dichiarazione dell’assessore regionale Territorio e Ambiente Toto Cordaro in merito all’individuazione in Sicilia di quattro aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale.
“Vale la pensa ricordare – prosegue Cordaro – che in questi primi tre anni, dopo gli ingiustificabili ritardi dei Governi precedenti, abbiamo finalmente varato, tra gli altri, il Piano sull’amianto, il Piano alluvioni, quello sull’attività di bacino e il Piano contro l’inquinamento dell’aria e acustico. Il Governo Musumeci, quindi, ha posto da sempre il tema della tutela ambientale ai primi posti della sua azione e rassicuro tutti che continueremo ancora a farlo con decisione. Il confronto è essenziale, senza fare terrorismo ma neppure senza minimizzare”.
comunicato stampa
Scorie radioattive in Sicilia, l’assessore regionale Pierobon dice no
«Ritengo che la Sicilia abbia già dato tanto dal punto di vista ambientale e che individuare strutture del genere nell’Isola non sia opportuno per tante motivazioni che faremo valere». L’assessore all’Energia in Sicilia, Alberto Pierobon, dice no all’individuazione in Sicilia di aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare come emerge dalla Carta nazionale Cnapi.
«Entrando nel merito della questione, la procedura che si apre adesso è tecnica e si basa su criteri che sono stati decisi diversi anni fa, quando sono state classificate delle aree in base a delle caratteristiche ritenute necessarie per ospitare i rifiuti degli impianti smantellati – spiega l’assessore – Tra tutte le zone individuate, quelle siciliane sono ritenute meno idonee, cioè meno adatte, ma questo non basta. Posso assicurare che il governo Musumeci affronterà con attenzione e responsabilità la questione, che coinvolge vari rami dell’amministrazione essendo più argomento di carattere ambientale che prettamente legato ai rifiuti».
«Siamo già attivi e in contatto con gli enti nazionali preposti – conclude – e ribadisco che faremo valere le ragioni dell’Isola nelle opportune sedi di confronto, sempre nell’esclusivo interesse dei siciliani».
NUCLEARE, ORLANDO: “NECESSARIO IL COINVOLGIMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI INTERESSATE”
“Su un tema così delicato come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e della tutela ambientale ci sembra di fondamentale importanza il coinvolgimento delle amministrazioni locali interessate. E’, quindi, assolutamente necessario avviare un confronto tra governo nazionale, governo regionale ed enti locali per affrontare con attenzione e responsabilità la questione”. Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, in merito al piano nazionale dei depositi radioattivi che individua nella regione le seguenti aree in cui i rifiuti nucleari dovrebbero essere conferiti: Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera.
Carla Muliello, addetto stampa ANCI Sicilia
Ipotesi scorie radioattive in Sicilia, Attiva Sicilia: “Bloccheremo ogni tentativo”
Attiva Sicilia dice “no” alla possibilità che le scorie radioattive di tutta Italia vengano depositate in Sicilia. “La Sicilia – affermano i deputati regionali Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi e Matteo Mangiacavallo – ha già pagato un prezzo pesantissimo ospitando gli impianti petrolchimici senza avere mai in cambio un risarcimento di natura ambientale. Adesso non può ulteriormente sopportare che una porzione del suo territorio possa eventualmente essere usata per depositare le scorie radioattive prodotte altrove. Chi per i suoi scopi ha prodotto questi rifiuti e chi ha inquinato di più adesso si prenda anche le conseguenze di questi vantaggi”. “Vigileremo su ogni atto che va in questa direzione e faremo di tutto – concludono i deputati regionali di Attiva Sicilia – per bloccare ogni tentativo di creare qualsiasi forma di deposito di scorie radioattive sull’isola”.
DEPOSITI RADIOATTIVI, RIVEDERE LA CARTA, FUTURO DELLA SICILIA È ECOSOSTENIBILE
Così il segretario della Cisl Sicilia Cappuccio, per il quale l’Isola non può pagare un tributo così pesante e di devastante impatto, che ne ipoteca il futuro
“La Sicilia non può diventare deposito di scorie radioattive. Il patrimonio ambientale e storico-culturale siciliano costituisce una fonte vitale per l’economia dell’isola ed è un bene primario da difendere e tutelare. Non possiamo accettare di pagare un tributo così pesante e di devastante impatto per il nostro territorio”. Così Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia, riguardo al piano nazionale dei depositi radioattivi che individua nella regione le seguenti aree in cui i rifiuti nucleari dovrebbero essere riposti: Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera. Ipotesi inaccettabili, per la Cisl. Cappuccio: “La Carta delle aree potenzialmente idonee, va rivista. Pretendiamo chiarimenti precisi. Il futuro della Sicilia va nella direzione dello sviluppo di un’economia ecosostenibile che punti, come fattori trainanti, sul turismo, sui beni ambientali e culturali, e sulle peculiarità delle realtà locali. Non consentiremo scempi. La Cisl vigilerà affinché le istituzioni facciano ciascuna la propria parte per evitare che il futuro dell’Isola sia ipotecato e danneggiato”. (ug)
“Le aree interne della Sicilia hanno bisogno di investimenti, non dei rifiuti radioattivi. L’ipotesi di allocare centri di stoccaggio nelle Madonie, nel trapanese e nella provincia di Caltanissetta ci appare semplicemente irricevibile. Parliamo di territori, come nel caso delle Madonie impegnate in una battaglia per l’istituzione delle zone franche montane, che da tempo chiedono altro tipo di attenzione.
Ipotesi discariche rifiuti nucleari nel territorio trapanese
Cgil e Uil Trapani preoccupate: “Si tuteli ambiente e cittadinanza”
“Non possiamo che esprime preoccupazione per la possibilità che alcune aree del Trapanese vengano trasformate in discariche per rifiuti nucleari. Il sindacato si oppone a qualsiasi azione che metta in pericolo la salute dell’ambiente e dei cittadini. Un territorio a vocazione turistica come quello trapanese, che basa una grossa fetta della sua economia sulle bellezze naturali e paesaggistiche ma anche sulle eccellenze agroalimentari, non può rischiare un danno di immagine che lo comprometta.”.
Cosi i segretari generali di Cgil e Uil Trapani Filippo Cutrona ed Eugenio Tumbarello commentano la pubblicazione della mappa delle aree che potrebbero ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, con l’individuazione tra le 67 zone potenzialmente idonee di Trapani e Calatafimi.
“Chi di dovere – concludono – chiarisca la questione, in modo da rassicurare i cittadini su quelli che sono i reali rischi per il territorio e la sua popolazione. Vogliamo che comportamenti consequenziali siano messi in atto sin da subito dalle istituzioni preposte. Non solo parole, ma fatti”.
Partita la raccolta firme online per opporsi al possibile deposito di rifiuti radioattivi in Sicilia
Parte da Calatafimi Segesta la raccolta firme per opporsi al possibile deposito dei rifiuti radioattivi nel territorio di Calatafimi Segesta; Trapani; Castellana, Petralia, Butera e all’interno della Sicilia tutta.
La petizione, lanciata qualche ora fa dall’Associazione Amunì Calatafimi per opporsi a questa follia, ha già raccolta ha già raccolto al momento più di 600 firmatari.
“Con questa petizione – scrive l’Associazione – miriamo, sin da subito, a bloccare questa possibile follia. Chiediamo a tutte le realtà territoriali (politici, associazioni, comitati, singoli cittadini) di unirsi a noi in questa raccolta firme per presentare, prima della scadenza della consultazione pubblica, una raccolta firme importante che possa gridare ad alta voce il NO DI TUTTI I TERRITORI INDIVIDUATI al deposito di rifiuti radioattivi all’interno della nostra amata Sicilia.
Anche solo l’aver inserito queste zone nella lista dei siti idonei ad ospitare un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, è pura follia.
Territori ad alto rischio sismico. Territori che si caratterizzano per le proprie risorse agricole, paesaggistiche, turistiche ed archeologiche. Territori logisticamente remoti, come possono essere valutati idonei a tal fine? Viene automatico chiedersi che razza di criteri siano stati adottati per arrivare a tale valutazione.
Invitiamo a firmare e condividere il più possibile la petizione con i seguenti hashtag: #nonellamiaisola #noscoriecalatafimisegesta #noscorieinsicilia”
Di seguito il link alla raccolta firme: https://www.change.org/p/regione-sicilia-no-al-deposito-di-rifiuti-radioattivi-a-calatafimi-segesta-ed-in-sicilia-tutta-446132dd-23de-4500-824a-32597371cecc
IPOTESI DEPOSITI SCORIE NUCLEARI NELLE PROVINCE DI PALERMO E TRAPANI
Cisl “siamo profondamente preoccupati, abbiamo già sin troppi problemi a smaltire i normali rifiuti che inquinano le nostre città”
“Siamo profondamente preoccupati e ci auguriamo che presto vengano chiariti i dettagli della vicenda che riguarda la Carta delle aree potenzialmente idonee per il deposito di rifiuti radioattivi fra le quali spuntano l’area delle Madonie nel palermitano e Trapani con alcuni comuni della provincia. Ci sembra singolare questa grande attenzione sulla nostra regione, che ci auguriamo sia foriera di progetti anche su temi veramente strategici per il futuro dei nostri giovani, come infrastrutture, ricerca, formazione, industria e digitalizzazione”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani interviene sul documento elaborato dalla Società di gestione degli impianti nucleari che individua zone nelle due provincie di Palermo e Trapani, come possibili depositi di rifiuti radioattivi. “Comprendiamo la preoccupazione dei sindaci, di zone che puntano tutto sul turismo e su tutte le eccellenze legate all’ambiente e alla filiera agro-alimentare. Si pone sia un tema di immagine come per la città di Trapani, quest’anno giustamente candidata capitale della Cultura italiana 2022, sia di tutela di salute dei cittadini e dell’ambiente. Quindi ci auguriamo venga presto chiarito tutto e che le istituzioni facciano ognuno la propria parte dialogando fra loro e soprattutto con i sindaci delle aree interessate, che al momento sembra non siano stati coinvolti. Abbiamo il dovere di proteggere il nostro ambiente, dato che affrontiamo già fin troppe difficoltà a smaltire i normali rifiuti che inquinano le nostre città” conclude La Piana.
Palermo, 5 gennaio 2021
Angela Di Marzo
Ufficio Stampa Cisl Palermo Trapani
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On. Mimmo Turano
RIFIUTI RADIOATTIVI: SICINDUSTRIA “PROPOSTA IRRICEVIBILE. REGIONE E COMUNI FACCIANO VALERE LE RAGIONI DELLA SICILIA”
Palermo, 06 gennaio 2021 – “Irricevibile”. CosìGregory Bongiorno, presidente di Sicindustria Trapani bolla la proposta di Sogin, la società pubblica del nucleare, di includere anche la Sicilia nella Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, e spiega: “La Carta individua le aree sulla base di motivi tecnici, geologici e ambientali, ma la Sicilia non risponde ad alcuno di questi criteri: tre dei quattro siti individuati sono a sismicità media e con terremoti anche abbastanza frequenti; è una regione ad alto rischio idrogeologico; è distante geograficamente dai siti di produzione delle scorie. Eppure una delle regole principali nello smaltimento dei rifiuti è quella della prossimità, visto che il trasporto comporta sempre dei rischi, amplificati in questo caso dalla natura stessa delle scorie. Il fatto, poi, che si tratti di una regione insulare completa il quadro. Poi mi chiedo anche come sia possibile non tener conto dei mille vincoli, paesaggistici, urbanistici, di rischio idrogeologico e chi più ne ha più ne metta, cui è sottoposto un qualsiasi imprenditore che oggi voglia avviare una nuova attività, nel momento in cui si decida di costruire un ‘semplicissimo’ deposito nazionale di rifiuti nucleari. Per quanto riguarda, infine, nello specifico le due località della provincia di Trapani, Calatafimi-Segesta e Fulgatore, sottolineo che si tratta di una delle zone più pregiate dal punto di vista paesaggistico, turistico, archeologico e agricolo e pensare minimamente di realizzare in questi luoghi un deposito nazionale di rifiuti radioattivi appare una idea assurda, frutto di una valutazione quantomeno superficiale. Siamo certi pertanto che Regione ed Enti locali interessati sapranno nei prossimi mesi e nelle sedi opportune far valere le proprie ragioni per evitare un ennesimo scempio ai danni della Sicilia”.
No allo stoccaggio di scorie nucleari in Sicilia Occidentale
Trapani, 6 gennaio 2021. La notizia che ben quattro località siciliane, tutte ricadenti nell’area della Sicilia Occidentale, siano state inserite fra i siti atti ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari lascia sgomenti ed allarmati.
Il solo fatto che tali aree di straordinario pregio paesaggistico e culturale, luoghi che ospitano produzioni agroalimentari d’eccellenza fra le più rinomate nel mondo, possano essere prese in considerazione per la realizzazione di una siffatta struttura appare fuori da ogni logica.
Senza volere, almeno per il momento, approfondire gli aspetti squisitamente tecnici, appare di tutta evidenza che la realizzazione di un deposito di scorie nucleari infliggerebbe alla Sicilia intera un colpo terribile, colpendola mortalmente in primo luogo in quei settori, Turismo ed Agricoltura, che negli ultimi decenni hanno rappresentato l’unica ancora di salvezza rispetto ad un degrado economico e sociale che appariva inarrestabile.
Il lungo e faticoso lavoro svolto negli anni della Regione e da tutti gli enti, le aziende, gli operatori ed i cittadini per sviluppare le straordinarie risorse dell’Isola ed in particolare di questa sua parte verrebbe definitivamente azzerato.
Un disastro che non può e non deve avvenire.
La DMO “Sicilia Occidentale”, costituita dal Distretto Turistico Sicilia Occidentale e dal Distretto Turistico Valle dei Templi, facendosi portavoce del sentire dell’intera filiera turistica e, in senso più ampio, dei cittadini di Sicilia, fa appello a tutti i rappresentanti istituzionali a tutti i livelli affinché, senza distinzione di schieramento, si impegnino a non permettere che un tale danno venga inferto a questa nostra Terra meravigliosa.
Rosalia d’Ali – Presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale
Fabrizio La Gaipa – Amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi