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Nucleare: in Sicilia 4 aree potenzialmente idonee nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta. Le reazioni

admin by admin
6 Gennaio 2021
in Ambiente, Attualità, News
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Nucleare: in Sicilia 4 aree potenzialmente idonee nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta. Le reazioni
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(ANSA) – PALERMO, 05 GEN – Sono sette le regioni in cui sono state individuate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale. Sono Piemonte, Toscana, Lazio,
Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Nella Tavola generale allegata alla Cnapi (Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi) sono indicati anche i Comuni interessati nelle sette regioni.
In Sicilia sono state individuate quattro aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare. Si trovano nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta. Nel dettaglio, i Comuni sono Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera. (ANSA).

 

SICILIA; RIFIUTI RADIOATTIVI: LO CURTO (UDC), COLPO BASSO DA GOVERNO CONTE NEI CONFRONTI DELLA SICILIA, NO A DEPOSITO DI RIFIUTI NUCLEARI NELLA NOSTRA REGIONE

Il capogruppo Udc all’Ars, scelta folle che vuole trasformare città ricche di storia e aree protette in terra dei fuochi

PALERMO – “Dal governo Conte un colpo basso nei confronti della Sicilia con un’azione di soppiatto che oggi individua la nostra regione quale sito per il deposito di rifiuti radioattivi. Niente di più grave poteva inaugurare l’anno, dopo mesi di ansie e preoccupazioni a causa della pandemia. La Sicilia non sarà mai una terra dei fuochi come la vorrebbe questo governo che ha fatto elaborare ad una società di Stato, Sogin, la mappa dei siti dove allocare le scorie radioattive. Sono certa che si leverà una protesta di tutti i siciliani per dire no a questa follia. Sono coinvolte quattro aree nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta con i comuni di Trapani, Calatafimi Segesta, Castellana Sicula, Petralia Soprana e Butera. Se serve proporrò l’indizione di un referendum regionale per far sentire il no unanime dei cittadini contro tale ipotesi. Sorprende che questo piano sia stato elaborato in sordina, senza alcun coinvolgimento dei territori. Per di più l’individuazione dei siti mostra la totale noncuranza delle specificità dei luoghi, Trapani è una città d’arte che si candida a Capitale italiana della cultura per il 2022; Calatafimi Segesta è città dove insiste una delle più importanti aree archeologiche della Sicilia con il tempio e il teatro greco visitati da turisti di tutto il mondo. Nella stessa area sono presenti preziose acque termali su cui bisogna costruire il futuro economico di tutto questo territorio; Castellana Sicula è la porta naturale del Parco delle Madonie, area protetta a ridosso degli impianti sciistici di Piano Battaglia e luogo di coltivazioni biologiche come i grani antichi e il pomodoro siccagno, che per la salubrità dell’aria e del sottosuolo, hanno conquistato i mercati internazionali; Petralia Soprana è città medievale con una storia secolare ed è ricca di beni culturali e monumentali; Butera, infine, è città risalente all’XI secolo con contaminazioni Arabo Normanne e deve il nome a Ruggero I. Chi pensa di trasformare la Sicilia in una Chernobyl ha il disprezzo di quanti vi abitano e sappia che i cittadini si opporranno con tutte le forze”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

Ufficio stampa

 

Nucleare, Cordaro: “No a decisioni calate dall’alto”

“La Sicilia rispetto a un tema così delicato e complesso, come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e, quindi, della tutela ambientale, non può accettare l’idea di scelte calate dall’alto. Riteniamo fondamentale, sul tema ambientale ancora più che su altri, un pieno confronto tra Governo nazionale, Governo Regionale e le comunità locali interessate”.

Questa la dichiarazione dell’assessore regionale Territorio e Ambiente Toto Cordaro in merito all’individuazione in Sicilia di quattro aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale.

“Vale la pensa ricordare – prosegue Cordaro – che in questi primi tre anni, dopo gli ingiustificabili ritardi dei Governi precedenti, abbiamo finalmente varato, tra gli altri, il Piano sull’amianto, il Piano alluvioni, quello sull’attività di bacino e il Piano contro l’inquinamento dell’aria e acustico. Il Governo Musumeci, quindi, ha posto da sempre il tema della tutela ambientale ai primi posti della sua azione e rassicuro tutti che continueremo ancora a farlo con decisione. Il confronto è essenziale, senza fare terrorismo ma neppure senza minimizzare”.

comunicato stampa

 

Scorie radioattive in Sicilia, l’assessore regionale Pierobon dice no

«Ritengo che la Sicilia abbia già dato tanto dal punto di vista ambientale e che individuare strutture del genere nell’Isola non sia opportuno per tante motivazioni che faremo valere». L’assessore all’Energia in Sicilia, Alberto Pierobon, dice no all’individuazione in Sicilia di aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare come emerge dalla Carta nazionale Cnapi.

«Entrando nel merito della questione, la procedura che si apre adesso è tecnica e si basa su criteri che sono stati decisi diversi anni fa, quando sono state classificate delle aree in base a delle caratteristiche ritenute necessarie per ospitare i rifiuti degli impianti smantellati – spiega l’assessore – Tra tutte le zone individuate, quelle siciliane sono ritenute meno idonee, cioè meno adatte, ma questo non basta. Posso assicurare che il governo Musumeci affronterà con attenzione e responsabilità la questione, che coinvolge vari rami dell’amministrazione essendo più argomento di carattere ambientale che prettamente legato ai rifiuti».

«Siamo già attivi e in contatto con gli enti nazionali preposti – conclude – e ribadisco che faremo valere le ragioni dell’Isola nelle opportune sedi di confronto, sempre nell’esclusivo interesse dei siciliani».

 

La segreteria provinciale
Fratelli d’Italia
COMUNICATO STAMPA:
“La Sicilia, la Provincia di Trapani in particolare, non sarà mai una discarica per scorie nucleari”
Così dichiara, in una nota, la segreteria provinciale di Fratelli d’Italia.
“Il partito contrasterà questa decisione in tutte le sedi istituzionali.
Una decisione che conferma il menefreghismo del Governo giallorosso nei confronti della Provincia di Trapani.
E’ evidente che i partiti di maggioranza, specialmente il Movimento 5 stelle, hanno tradito il mandato elettorale conferitogli dai siciliani, dai trapanesi.
Un territorio, il nostro, che mai come oggi vanta una rappresentanza nelle istituzioni di tutta eccellenza.
Il Ministro della Giustizia, europarlamentari, deputati, senatori che in aula contro il Governo Renzi si tingevano la faccia nero petrolio in segno di protesta e che adesso, invece, avallano le escavazioni.
La vicenda delle scorie ne è l’ennesimo esempio.
Fratelli d’Italia si opporrà, infatti, all’installazione delle trivelle al largo delle nostre coste e nella valle belicina.
Fratelli d’Italia esprime la propria solidarietà ai sindaci della Valle del Belice cui non è stato destinato nessun sussidio per la ricostruzione post terremoto.
Questo stato delle cose non è più tollerabile, c’è una chiara intenzione vessatoria nei confronti della Sicilia e del territorio trapanese.”

NUCLEARE, ORLANDO: “NECESSARIO IL COINVOLGIMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI INTERESSATE”

“Su un tema così delicato come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e della tutela ambientale ci sembra di fondamentale importanza il coinvolgimento delle amministrazioni locali interessate. E’, quindi, assolutamente necessario avviare un confronto tra governo nazionale, governo regionale ed enti locali per affrontare con attenzione e responsabilità la questione”.  Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, in merito al piano nazionale dei depositi radioattivi che individua nella regione le seguenti aree in cui i rifiuti nucleari dovrebbero essere conferiti: Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera.

Carla Muliello, addetto stampa ANCI Sicilia

 

Ipotesi scorie radioattive in Sicilia, Attiva Sicilia: “Bloccheremo ogni tentativo”

Attiva Sicilia dice “no” alla possibilità che le scorie radioattive di tutta Italia vengano depositate in Sicilia. “La Sicilia – affermano i deputati regionali Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi e Matteo Mangiacavallo – ha già pagato un prezzo pesantissimo ospitando gli impianti petrolchimici senza avere mai in cambio un risarcimento di natura ambientale. Adesso non può ulteriormente sopportare che una porzione del suo territorio possa eventualmente essere usata per depositare le scorie radioattive prodotte altrove. Chi per i suoi scopi ha prodotto questi rifiuti e chi ha inquinato di più adesso si prenda anche le conseguenze di questi vantaggi”. “Vigileremo su ogni atto che va in questa direzione e faremo di tutto – concludono i deputati regionali di Attiva Sicilia – per bloccare ogni tentativo di creare qualsiasi forma di deposito di scorie radioattive sull’isola”.

 

DEPOSITI RADIOATTIVI, RIVEDERE LA CARTA, FUTURO DELLA SICILIA È ECOSOSTENIBILE

Così il segretario della Cisl Sicilia Cappuccio, per il quale l’Isola non può pagare un tributo così pesante e di devastante impatto, che ne ipoteca il futuro

“La Sicilia non può diventare deposito di scorie radioattive. Il patrimonio ambientale e storico-culturale siciliano costituisce una fonte vitale per l’economia dell’isola ed è un bene primario da difendere e tutelare. Non possiamo accettare di pagare un tributo così pesante e di devastante impatto per il nostro territorio”. Così Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia, riguardo al piano nazionale dei depositi radioattivi che individua nella regione le seguenti aree in cui i rifiuti nucleari dovrebbero essere riposti: Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera. Ipotesi inaccettabili, per la Cisl. Cappuccio: “La Carta delle aree potenzialmente idonee, va rivista. Pretendiamo chiarimenti precisi. Il futuro della Sicilia va nella direzione dello sviluppo di un’economia ecosostenibile che punti, come fattori trainanti, sul turismo, sui beni ambientali e culturali, e sulle peculiarità delle realtà locali. Non consentiremo scempi. La Cisl vigilerà affinché le istituzioni facciano ciascuna la propria parte per evitare che il futuro dell’Isola sia ipotecato e danneggiato”. (ug)

 

Scorie radioattive in Sicilia, Mancuso (FI):  “Spero che sia uno scherzo anche se di cattivo gusto, faremo le barricate”
Palermo, 05/01/2021: “Se l’individuazione in territorio siciliano di zone per la creazione del deposito nazionale nucleare è uno scherzo, non è divertente, anzi di cattivo gusto. Se così non fosse, state certi che alzeremo le barricate con muri di cemento armato. Non permetteremo che sia rovinata la nostra agricoltura o la salubrità ambientale.
Se poi, per assurdo, da Roma qualcuno pensa che il nisseno, così come altre zone della Sicilia, possano trasformarsi in discariche nucleari, non ha tenuto conto del tasso di mortalità per tumore, tra i più alti d’Italia. Pensare di incrementarlo è da scriteriati.
Siamo per lo sviluppo, per una partecipazione solidale alle esigenze del Paese, ma sulle scorie nucleari diventiamo i più titolati ambientalisti di sempre. I sindaci non darebbero mai il loro assenso, né la politica regionale. Sono certo che tutta la deputazione sarà dalla stessa parte. Invitiamo gli organi competenti a una chiara ed inequivocabile smentita”. Così afferma il deputato di Forza all’Ars, on. Michele Mancuso.
Dario Cataldo
Rifiuti radioattivi in Sicilia. Centopassi “Ipotesi irricevibile”

“Le aree interne della Sicilia hanno bisogno di investimenti, non dei rifiuti radioattivi. L’ipotesi di allocare centri di stoccaggio nelle Madonie, nel trapanese e nella provincia di Caltanissetta ci appare semplicemente irricevibile. Parliamo di territori, come nel caso delle Madonie impegnate in una battaglia per l’istituzione delle zone franche montane, che da tempo chiedono altro tipo di attenzione. 

Parliamo di aree, come nel caso di quelle del trapanese, votate al turismo e di straordinario pregio paesaggistico ed archeologico, che sarebbero umiliate da una scelta simile.
Parliamo del territorio del nisseno già profondamente devastato dagli scempi ambientali.
Rispondere ai bisogni dei territorio con la proposta di trasformazione di queste aree in discariche radioattive è semplicemente irricevibile perché offensivo e mortificante per queste comunità”.
Lo dichiarano gli amministratori e i militanti della rete dei cento passi della provincia di Trapani, dell’area delle Madonie e del comprensorio di Caltanissetta.

Ipotesi discariche rifiuti nucleari nel territorio trapanese 

Cgil e Uil Trapani preoccupate: “Si tuteli ambiente e cittadinanza” 

“Non possiamo che esprime preoccupazione per la possibilità che alcune aree del Trapanese vengano trasformate in discariche per rifiuti nucleari. Il sindacato si oppone a qualsiasi azione che metta in pericolo la salute dell’ambiente e dei cittadini. Un territorio a vocazione turistica come quello trapanese, che basa una grossa fetta della sua economia sulle bellezze naturali e paesaggistiche ma anche sulle eccellenze agroalimentari, non può rischiare un danno di immagine che lo comprometta.”.

Cosi i segretari generali di Cgil e Uil Trapani Filippo Cutrona ed Eugenio Tumbarello commentano la pubblicazione della mappa delle aree che potrebbero ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, con l’individuazione tra le 67 zone potenzialmente idonee di Trapani e Calatafimi.

“Chi di dovere – concludono – chiarisca la questione, in modo da rassicurare i cittadini su quelli che sono i reali rischi per il territorio e la sua popolazione. Vogliamo che comportamenti consequenziali siano messi in atto sin da subito dalle istituzioni preposte. Non solo parole, ma fatti”.

 

Partita la raccolta firme online per opporsi al possibile deposito di rifiuti radioattivi in Sicilia

 Parte da Calatafimi Segesta la raccolta firme per opporsi al possibile deposito dei rifiuti radioattivi nel territorio di Calatafimi Segesta; Trapani; Castellana, Petralia, Butera e all’interno della Sicilia tutta.

La petizione, lanciata qualche ora fa dall’Associazione Amunì Calatafimi per opporsi a questa follia, ha già raccolta ha già raccolto al momento più di 600 firmatari.

“Con questa petizione – scrive l’Associazione – miriamo, sin da subito, a bloccare questa possibile follia. Chiediamo a tutte le realtà territoriali (politici, associazioni, comitati, singoli cittadini) di unirsi a noi in questa raccolta firme per presentare, prima della scadenza della consultazione pubblica, una raccolta firme importante che possa gridare ad alta voce il NO DI TUTTI I TERRITORI INDIVIDUATI al deposito di rifiuti radioattivi all’interno della nostra amata Sicilia. 

Anche solo l’aver inserito queste zone nella lista dei siti idonei ad ospitare un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, è pura follia.
Territori ad alto rischio sismico. Territori che si caratterizzano per le proprie risorse agricole, paesaggistiche, turistiche ed archeologiche. Territori logisticamente remoti, come possono essere valutati idonei a tal fine
? Viene automatico chiedersi che razza di criteri siano stati adottati per arrivare a tale valutazione.

 Invitiamo a firmare e condividere il più possibile la petizione con i seguenti hashtag: #nonellamiaisola #noscoriecalatafimisegesta #noscorieinsicilia”

Di seguito il link alla raccolta firme: https://www.change.org/p/regione-sicilia-no-al-deposito-di-rifiuti-radioattivi-a-calatafimi-segesta-ed-in-sicilia-tutta-446132dd-23de-4500-824a-32597371cecc

 

Nucleare. Corrao: NO a depositi in Sicilia e Sardegna
 
L’eurodeputato: “Il Governo si occupi delle bonifiche dei territori del sud, anziché pensare di riversare ulteriori scorie”. 
 
Palermo 5 gennaio 2020 – “Prima di parlare di depositi di scorie nucleari al Sud lo Stato italiano pensi a garantire le bonifiche per i siti inquinati che aspettiamo da oltre vent’anni, un ciclo dei rifiuti virtuoso e lo stop alle trivellazioni. Se uno Stato ha ampiamente dimostrato di aver fallito l’ordinario nelle regioni del Mezzogiorno, con quale faccia si propone di gestire anche lo straordinario come l’individuazione e lo stoccaggio di rifiuti radioattivi?  La mappa è vergognosa anche perché individua la maggior parte delle aree idonee allo stoccaggio nel Mezzogiorno del nostro Paese”. A dichiararlo è l’eurodeputato Ignazio Corrao in riferimento alla pubblicazione della Carta nazionale delle 67 aree potenzialmente idonee per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari tra le quali figurano 4 aree siciliane. “Quella di individuare aree in Sicilia e Sardegna – spiega Corrao -sarebbe un’ipotesi agghiacciante considerando che sono territori votati all’agricoltura, al turismo e alla valorizzazione delle risorse naturali. Ma si tratta anche di regioni che hanno zone già devastate da inquinamento, emissioni industriali velenose, discariche a cielo aperto e triangoli della morte. Il Governo si occupi piuttosto delle bonifiche dei territori del sud, anziché pensare di riversare ulteriori scorie. Auspico che il percorso di individuazione delle aree tenga conto delle specificità dei territori”.
“Assolutamente discutibile – sottolinea l’eurodeputato siciliano – è inoltre la scelta dell’Italia di dotarsi di un solo Deposito Nazionale che ospiti a lungo termine e contemporaneamente i rifiuti di bassa, media ed alta attività. Si tratta dell’unico caso al mondo, che comporta per giunta la ‘nuclearizzazione’ di un nuovo sito, per il quale è decisivo il consenso dei cittadini e delle istituzioni locali. Condivido la proposta di Greenpeace secondo la quale sarebbe stato più ragionevole verificare più scenari, utilizzando i siti esistenti e applicando a ciascuno una procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

IPOTESI DEPOSITI SCORIE NUCLEARI NELLE PROVINCE DI PALERMO E TRAPANI

Cisl “siamo profondamente preoccupati, abbiamo già sin troppi problemi a smaltire i normali rifiuti che inquinano le nostre città”

“Siamo profondamente preoccupati e ci auguriamo che presto vengano chiariti i dettagli della vicenda che riguarda la Carta delle aree potenzialmente idonee per il deposito di rifiuti radioattivi fra le quali spuntano l’area delle Madonie nel palermitano e Trapani con alcuni comuni della provincia. Ci sembra singolare questa grande attenzione sulla nostra regione, che ci auguriamo sia foriera di progetti anche su temi veramente strategici per il futuro dei nostri giovani, come infrastrutture, ricerca, formazione, industria e digitalizzazione”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani interviene sul documento elaborato dalla Società di gestione degli impianti nucleari che individua zone nelle due provincie di Palermo e Trapani, come possibili depositi di rifiuti radioattivi. “Comprendiamo la preoccupazione dei sindaci, di zone che puntano tutto sul turismo e su tutte le eccellenze legate all’ambiente e alla filiera agro-alimentare. Si pone sia un tema di immagine come per la città di Trapani, quest’anno giustamente candidata capitale della Cultura italiana 2022, sia di tutela di salute dei cittadini e dell’ambiente. Quindi ci auguriamo venga presto chiarito tutto e che le istituzioni facciano ognuno la propria parte dialogando fra loro e soprattutto con i sindaci delle aree interessate, che al momento sembra non siano stati coinvolti. Abbiamo il dovere di proteggere il nostro ambiente, dato che affrontiamo già fin troppe difficoltà a smaltire i normali rifiuti che inquinano le nostre città” conclude La Piana.

Palermo, 5 gennaio 2021

Angela Di Marzo

Ufficio Stampa Cisl Palermo Trapani

Nucleare: Turano, questa mappa è una barzelletta 
Palermo, 5 gen – “Quando ho letto delle ipotesi di siti di stoccaggio di rifiuti nucleari a Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula,  Petralia Sottana e Butera ho pensato ad uno scherzo di cattivo gusto. Purtroppo è solo l’ennesima barzelletta di un governo che ha poche e confuse idee sul futuro della nostra isola” lo afferma l’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana Mimmo Turano.

—

___________________________________

On. Mimmo Turano

Assessore regionale alle Attività produttive

RIFIUTI RADIOATTIVI: SICINDUSTRIA “PROPOSTA IRRICEVIBILE. REGIONE E COMUNI FACCIANO VALERE LE RAGIONI DELLA SICILIA”

Palermo, 06 gennaio 2021 – “Irricevibile”. CosìGregory Bongiorno, presidente di Sicindustria Trapani bolla la proposta di Sogin, la società pubblica del nucleare, di includere anche la Sicilia nella Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, e spiega: “La Carta individua le aree sulla base di motivi tecnici, geologici e ambientali, ma la Sicilia non risponde ad alcuno di questi criteri: tre dei quattro siti individuati sono a sismicità media e con terremoti anche abbastanza frequenti; è una regione ad alto rischio idrogeologico; è distante geograficamente dai siti di produzione delle scorie. Eppure una delle regole principali nello smaltimento dei rifiuti è quella della prossimità, visto che il trasporto comporta sempre dei rischi, amplificati in questo caso dalla natura stessa delle scorie. Il fatto, poi, che si tratti di una regione insulare completa il quadro. Poi mi chiedo anche come sia possibile non tener conto dei mille vincoli, paesaggistici, urbanistici, di rischio idrogeologico e chi più ne ha più ne metta, cui è sottoposto un qualsiasi imprenditore che oggi voglia avviare una nuova attività, nel momento in cui si decida di costruire un ‘semplicissimo’ deposito nazionale di rifiuti nucleari. Per quanto riguarda, infine, nello specifico le due località della provincia di Trapani, Calatafimi-Segesta e Fulgatore, sottolineo che si tratta di una delle zone più pregiate dal punto di vista paesaggistico, turistico, archeologico e agricolo e pensare minimamente di realizzare in questi luoghi un deposito nazionale di rifiuti radioattivi appare una idea assurda, frutto di una valutazione quantomeno superficiale. Siamo certi pertanto che Regione ed Enti locali interessati sapranno nei prossimi mesi e nelle sedi opportune far valere le proprie ragioni per evitare un ennesimo scempio ai danni della Sicilia”.

 

No allo stoccaggio di scorie nucleari in Sicilia Occidentale

Trapani, 6 gennaio 2021.  La notizia che ben quattro località siciliane, tutte ricadenti nell’area della Sicilia Occidentale, siano state inserite fra i siti atti ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari lascia sgomenti ed allarmati.

Il solo fatto che tali aree di straordinario pregio paesaggistico e culturale, luoghi che ospitano produzioni agroalimentari d’eccellenza fra le più rinomate nel mondo, possano essere prese in considerazione per la realizzazione di una siffatta struttura appare fuori da ogni logica.

Senza volere, almeno per il momento, approfondire gli aspetti squisitamente tecnici, appare di tutta evidenza che la realizzazione di un deposito di scorie nucleari infliggerebbe alla Sicilia intera un colpo terribile, colpendola mortalmente in primo luogo in quei settori, Turismo ed Agricoltura, che negli ultimi decenni hanno rappresentato l’unica ancora di salvezza rispetto ad un degrado economico e sociale che appariva inarrestabile.

Il lungo e faticoso lavoro svolto negli anni della Regione e da tutti gli enti, le aziende, gli operatori ed i cittadini per sviluppare le straordinarie risorse dell’Isola ed in particolare di questa sua parte verrebbe definitivamente azzerato.

Un disastro che non può e non deve avvenire.

La DMO “Sicilia Occidentale”, costituita dal Distretto Turistico Sicilia Occidentale e dal Distretto Turistico Valle dei Templi, facendosi portavoce del sentire dell’intera filiera turistica e, in senso più ampio, dei cittadini di Sicilia, fa appello a tutti i rappresentanti istituzionali a tutti i livelli affinché, senza distinzione di schieramento, si impegnino a non permettere che un tale danno venga inferto a questa nostra Terra meravigliosa.

Rosalia d’Ali – Presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale

Fabrizio La Gaipa – Amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi

 

 

 

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