La delinquenza minorile senza limiti. Anche a Mazara, le cronache passate e recenti raccontano la “Maladolescenza”, dal titolo del saggio scritto da Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e psicopedagogista esperta osservatrice dei minori e delle loro famiglie. La Parsi è stata diverse volte a Mazara ed è stata sempre incuriosita dai minori che fumano non solo tabacco e corrono senza meta per le vie della città e della Kasbah in particolare. Adolescenti extracomunitari e mazaresi insieme, inquieti, apatici, ribelli o trasgressivi, che forse hanno bisogno di ascolto e di occasioni per confrontarsi e per crescere. Oggi più di ieri le loro incertezze sono ingigantite dalla crisi della famiglia, dei ruoli tradizionali di riferimento e dal precariato affettivo ed economico con cui hanno a che fare. Ma scuola e genitori non riescono quasi mai ad ascoltare davvero le loro voci “di dentro”, quelle inespresse e autentiche, che condizionano il loro modo di essere e di agire. La maladolescenza, un malessere che spesso produce, al di là della noia o del mutismo, problemi di alcol, bullismo e isolamento. Istituzioni fragili, nuove famiglie allargate eppure sempre più spesso sorde o assenti, l’impero incontrollabile del web, un futuro che appare più in ombra che in luce. Poi, ci soni anche “i figli di nessuno” che non hanno più né Patria né famiglia, quelli che vengono raccolti in orfanotrofi ma che, quando diventano grandi, non sanno nemmeno in quale mondo vivono, E spesso sbandano. A Mazara vengono accolti dalle monache o da associazioni con le loro ordinarie narrazioni di disagio soggettivo e per questo riguardano da vicino la quasi totalità di ragazze e ragazzi dei nostri giorni Ma chi son gli adolescenti di oggi? Maria Rita Parsi ne fa un ritratto realistico sempre più alle prese con una realtà virtuale. “Gli adolescenti di oggi – scrive – sono nativi digitali, chiamati a misurarsi con un concetto nuovo di famiglia, con il precariato (economico e affettivo), con la fragilità delle istituzioni e con una società che non si riconosce più nei ruoli tradizionali”. La strada è lunga e difficile e la quotidianità non aiuta, come non aiutano i contorni familiari violenti e la visione di ricchezze sguaiate nei film e in TV che suscitano strane fantasie che si traducono, spesso, in reali, inaudite violenze pur di raggiungere l’immaginario obiettivo. Alla prossima.
Salvatore Giacalone.
21 giugno 2023