È stata una telefonata da incubo, quella ricevuta da una coppia di anziani a Mazara del Vallo. A segnalarci l’episodio è stata la figlia, telespettatrice della nostra emittente.
A rispondere al telefono è la madre, un’anziana donna di circa 80 anni. Dall’altro capo della linea, un uomo si presenta come carabiniere, facendo nome e cognome della figlia e raccontando che quest’ultima ha causato un grave incidente: avrebbe investito una donna incinta, provocando danni al feto, a detta loro in fin di vita.
Mentre l’anziana donna, in lacrime, passa la cornetta al marito, chi si presenta all’altro capo del telefono adesso cambia identità: ora è un presunto avvocato che chiede 6.300 euro per risolvere tutta la questione, con la possibilità di passare a prendere la cifra dalla casa dei due anziani e anticipare l’eventuale somma mancante.
“Non interrompete la chiamata”, insiste il truffatore. Ma per fortuna, poco dopo, la sorella della nostra telespettatrice arriva a casa e capisce subito che si tratta di una truffa, riagganciando e ponendo fine alla conversazione.
Qualche istante più tardi, però, al citofono suonano i veri carabinieri, in divisa, che riferiscono di essere stati inviati sul posto dopo una segnalazione.
La donna, però, non si fida e chiede di presentare il tesserino. Non convinta, decide di recarsi in caserma, continuando a essere seguita dai carabinieri e dove il capitano conferma la legittimità dell’intervento.
Una storia che si conclude fortunatamente senza danni, ma che poteva avere un esito ben diverso e che dimostra quanto sia facile cadere nei tranelli di chi prova a portare avanti tentativi di truffa. E che, ancora una volta, dimostra quanto sia necessario tenere gli occhi e le orecchie bene aperti, verificando sempre la veridicità di ciò che afferma chi abbiamo di fronte. O, come in questo caso, di chi ci parla dall’altro capo del telefono.
Luca Di Noto