La neo costituita Associazione Culturale “MokArte” si presenta alla Città di Mazara del Vallo con l’evento spettacolo “Pina Volante: Giusy Barraco a muso duro”, prodotto dall’Associazione Culturale Teatro Libero, e per la regia e drammaturgia di Giacomo Bonagiuso.
La rappresentazione, in scena il 24 agosto alle 21.30 presso l’atrio del Collegio dei Gesuiti (piazza del Plebiscito, Mazara del Vallo), affronta il tema della disabilità intesa come diversità che si tramuta in un cambiamento da protagonisti.
Si tratta di spettacolo di sensibilizzazione attraverso una raccolta fondi e con ingresso su prenotazione (inviando un messaggio whatsapp al cellullare 3490921873). L’evento è patrocinato dal Comune di Mazara del Vallo.
“MokArte –spiega il suo presidente, l’avv. Francesca Fontana- nasce dall’idea di un gruppo di amici impegnati in campi diversi, dalla comunicazione all’arte latu sensu. L’associazione ha come obiettivo principale la sensibilizzazione delle diverse generazioni, attraverso i linguaggi espressivi e dell’arte, su temi sociali e culturali”.
produzione Associazione Teatro Libero Castelvetrano
SINOSSI
GIUSY non nasce in carrozzina. Giusy nasce sulle sue gambe e fino a 11 anni la malattia non si manifesta. Poi, col tempo cominciano i primi problemi. Finché a 26 anni, prima in modo saltuario poi in modo perenne, Giusy deve accogliere nella sua vita la carrozzina. Giusy conosce i suoi diritti e trova un posto di lavoro, uno di quelli che la Legge garantisce. Non vuole restare a casa, abbandonata, come se la vita le avesse voltato le spalle. Oggi ama dire ai giovani “io ho incontrato la malattia, chiunque può incontrare un ostacolo, per questo la vita va vissuta e amata e non distrutta”. Ma, a questa sua forza di volontà non corrisponde purtroppo una civiltà ancora matura ad accogliere: il suo datore di lavoro ritiene di sprecare uno stipendio. Da qui, mobbing, insulti, aggressioni psicologiche (tu non vali nulla!) negazione di diritti (come la L.104) e atteggiamenti inconciliabili con una Civiltà che ha fatto della disabilità un ambito da tutelare. Giusy si licenzia ma risorge. Non è vero – si dice – che “io valgo poco”. E intende dimostrarlo e non arrendersi né alla malattia né all’ignoranza.
L’acqua. E’ l’acqua l’elemento di svolta nella sua vita. L’acqua che la attrae e l’acqua che la spaventa. Grazie ad un istruttore di nuoto dai modi ruvidi ma efficaci, Giusy supera le sue paure, incontra chi crede in lei e riesce ad abbandonare, in modo immediato, cinture di galleggiamento e altri legacci di sicurezza. Comincia a lavorare sodo. E nello sport in acqua trova la sua resurrezione. Da lì ai titoli nazionali, come campionessa italiana para-olimpica, IV posto a Berlino negli Internazionali di nuoto, il passo sembra breve. Ma dentro questo passo c’è tutta la vita di Giusy.
Dall’acqua alla danza. In questo passo della maturità di Giusy c’è la voglia di vivere la carrozzina come uno strumento della sua femminilità. “Sono una donna”, sempre ripete, “non sono la mia carrozzina”. La carrozzina, allora diventa uno strumento di lavoro, di sport e di passione. Su di essa volteggia e danza nella sua sperimentazione di temi e linguaggi artistici, fino all’esigenza del teatro come forma di racconto della propria storia ai giovani. VOGLIO DIRE AI GIOVANI CHE LA VITA E’ BELLA E VA VISSUTA PIENAMENTE. Il suo esempio, e la sua presenza in scena renderà questo spettacolo indimenticabile e senza alcun pietismo.
comunicato stampa