Da oggi torna fruibile, se pur parzialmente, l’ex chiesa di Sant’Ignazio di piazza Plebiscito che era stata chiusa al pubblico da alcuni mesi per motivi di sicurezza.
I ruderi di Sant’Ignazio (tutto ciò che resta dell’antica costruzione dei Gesuiti del 1701 di cui oggi sopravvive soltanto la facciata Barocca in pietra da intaglio e le aree interne) sono stati riaperti questa mattina limitatamente all’ingresso ed alla parte centrale.
Presenti alla riapertura: l’assessore alla Cultura Germana Abbagnato e l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Reina unitamente agli ingegneri Giacomo D’Annibale e Dario Bonafede, rispettivamente amministratore e direttore tecnico dello studio di ingegneria Sic srl di Mazara, incaricato dall’amministrazione di effettuare uno studio di fattibilità finalizzato alla messa in sicurezza sia del sito di Sant’Ignazio che di altri siti comunali quali l’aula consiliare e l’ex chiesa di San Carlo.
“Nel corso di questo primo intervento di messa in sicurezza – spiega l’ingegnere D’Annibale – sono stati rimossi i pericoli imminenti costituiti da porzioni di pietra ammalorate sul prospetto principale ed è stata realizzata un’opera provvisionale in legno necessaria a puntellare l’arco di ingresso e permettere la visita da parte del pubblico in un’area sicura. La scelta progettuale della struttura in legno – sottolinea D’Annibale – ben si coniuga con il prestigio storico dei resti ed è stata realizzata in maniera non invasiva sulle porzioni di strutture esistenti ed in grado di permettere la visione della quasi totalità del sito, nell’attesa di successivi ed ulteriori interventi finalizzati alla messa in sicurezza delle colonne che rappresentano ad oggi le maggiori criticità all’interno del sito o in un più ampio progetto di riqualificazione della struttura”.
“La nuova sistemazione se pur parziale di San’Ignazio – sottolinea l’assessore Abbagnato – permette comunque di ammirare il sito in tutta la sua bellezza e la straordinarietà della sua conformazione ovale, esempio architettonico raro nel panorama della storia dell’arte religiosa”.
Mazara del Vallo, 23 dicembre 2021
comunicato stampa