Nella mattina del 16 maggio 2019, alle ore 12.00 circa, la Squadra Mobile della Questura di
Trapani e la Squadra Pegaso della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Mazara del
Vallo, con l’ausilio della Squadra Cinofili della Questura di Palermo, al culmine di una intensa
attività di indagine protrattasi per giorni, traevano in arresto nella flagranza del reato di coltivazione
e produzione ai fini di spaccio di marijuana un noto pregiudicato mazarese di 35 anni, A. P..
In particolare, nell’ambito di specifiche attività dirette alla prevenzione generale e al controllo
del territorio nella periferia di Mazara del Vallo, tese soprattutto a combattere il diffuso fenomeno
del consumo tra i giovani mazaresi di sostanze stupefacenti, già da diversi giorni si erano
intensificati i servizi di osservazione e di pedinamento a carico del soggetto. L’intensa attività di
indagine, condotta senza risparmio dagli investigatori della Questura e del Commissariato con i
metodi classici degli appostamenti e dei pedinamenti, permetteva di individuare un appartamento di
una palazzina popolare sita in via De Sineis.
Gli operatori di Polizia, con l’ausilio dei cani antidroga, riuscivano ad accedere all’interno
della palazzina senza essere notati e procedevano all’immediata perquisizione dell’abitazione dove
A.P. risiede insieme alla moglie e ai figli minori.
Nell’appartamento veniva individuato uno sgabuzzino, all’interno del quale gli investigatori
scoprivano 6 piantine di marijuana del tipo “cannabis indica” di differenti dimensioni, oltre a del
fertilizzante, delle forbici e dell’altro materiale usati per potare le foglie dagli arbusti. Le piante
erano coltivate utilizzando due plafoniere con lampade alogene accese in modo da creare,
all’interno della piccola stanza, un ambiente riscaldato al punto da raggiungere la temperatura più
adatta per la maturazione dei vegetali. In questo modo, agendo nell’intimità della propria
abitazione, l’arrestato credeva di riuscire a evitare controlli e sospetti, almeno fino a quando la
Polizia di Stato non è intervenuta a porre fine all’attività criminosa.
I poliziotti constatavano, altresì, un allaccio abusivo alla linea elettrica, ragion per cui
facevano intervenire sul posto personale reperibile dell’Enel che riscontrava positivamente quanto
accertato.
Sulla scorta delle risultanze investigative, pertanto, dopo aver operato il sequestro delle piante
e degli oggetti costituenti corpo del reato, A. P. veniva condotto negli uffici del Commissariato di
Mazara del Vallo e veniva tratto in arresto in quanto ritenuto nella flagranza del reato di
coltivazione e produzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo “cocaina”, ai sensi
dell’art. 73 del D.P.R. 309/1990, oltre che denunciato per il furto aggravato di energia elettrica. La
vendita della sostanza stupefacente sul mercato avrebbe fruttato una somma stimata di € 2.500,00.
Come da disposizioni impartite dal P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Marsala, completata la redazione degli atti di polizia giudiziaria, il soggetto arrestato e
fotosegnalato veniva condotto presso la sua abitazione ove era posto in regime di arresti domiciliari,
a disposizione dell’A.G. procedente e in attesa della convalida.