Molte le associazioni che nei mesi scorsi sono intervenute sull’oasi di capofeto, meta di un turismo debole da parte dei visitatori, bagnanti e di sportivi e amanti del kitesurfing. La riserva naturale negli ultimi mesi è stata oggetto di dibattito per un progetto di “rinascita” ancora incompiuto e del quale i punti di ripresa sono ancora poco chiari.
L’oasi però risulta, ancora oggi, oltre che poco praticabile anche e soprattutto vittima di reteirati gesti di inciviltà. Infatti, vengono riscontrati ogni giorno nuovi rifiuti, ingombranti e non, che nonostante il servizio di recupero gratuito comunale, vengono abbandonati dai cittadini.
Purtroppo il buon senso, sembra essere rimasto immutato, da sempre infatti questa zona è stata simbolo di inciviltà, non solo luogo di abbandono di piccoli rifiuti, ma divenuto spesso paragonabile a delle vere e proprie, piccole discariche a cielo aperto.
Come procedere all’assegnazione dell’oasi, se la stessa ancora versa in condizioni pietose? Sarebbe opportuno che le istituzioni tenessero in considerazione il problema e prendessero provvedimenti non solo per la pulizia dell’oasi, che risulta essere effettuata sporadicamente, ma anche nei confronti di tutti quei cittadini, privi di buon senso, che continuano ad abbandonare i rifiuti.
Paolo Fiorentino