Il prossimo sabato 31 maggio 2025 alle ore 10:30, presso il Complesso monumentale San Pietro di Marsala, si terrà il convegno pubblico “Agorà Mediterranea – Geopolitica dell’Italia e della Sicilia nel bacino mediterraneo e del vicino oriente”, promosso dal Rito Simbolico Italiano, in collaborazione con la Loggia Regionale Oreto Collegio Draepanum e il Collegio Circoscrizionale dei MM.VV. della Sicilia – Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani.
Un evento di grande valore culturale e geopolitico, che intende porre al centro del dibattito il ruolo strategico dell’Italia – e in particolare della Sicilia – nello scenario mediterraneo e mediorientale, tra dinamiche storiche, politiche e culturali.
A moderare l’incontro sarà il giornalista e saggista Andrea Vento.
Interverranno come relatori:
• Maria Gabriella Pasqualini, già docente di “Storia e Istituzioni dell’Africa Mediterranea e del Vicino Oriente” presso l’Università di Palermo e alla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, con un intervento su: “Analisi geopolitica dell’Italia e della Sicilia nel bacino mediterraneo”.
• Marco Novarino, già professore associato di “Storia contemporanea” all’Università di Torino, con una relazione dal titolo: “La dicotomica questione «cosmopolitismo-nazionalismo». Il ruolo della massoneria italiana nel processo di autodeterminazione dei popoli nell’area mediterranea”.
• Emanuela Locci, docente di “Storia contemporanea” presso l’Università di Torino, che affronterà il tema: “A Sud della Sicilia. La presenza massonica nelle comunità italiane del Mediterraneo meridionale e orientale”.
A concludere i lavori sarà Marziano Pagella, Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano.
L’evento si pone come un’importante occasione di approfondimento per studiosi, cittadini, istituzioni e operatori culturali, su temi centrali per comprendere il ruolo dell’Italia e della Sicilia in un’area geografica tanto complessa quanto strategica.
In particolare:
L’Italia e, in particolare, la Sicilia rivestono un ruolo cruciale nello scacchiere geopolitico del Mediterraneo. La loro posizione strategica al centro del mare nostrum le pone al crocevia tra Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, rendendole punti chiave nei flussi migratori, nei traffici commerciali, nelle politiche energetiche e nei processi diplomatici.
La Sicilia, in particolare, rappresenta una piattaforma naturale di osservazione e intervento su molte delle dinamiche che attraversano il Mediterraneo: dalle crisi regionali alle rotte del gas, dalla sicurezza marittima ai rapporti con i Paesi del Maghreb e del Levante.
L’intervento della prof.ssa Maria Gabriella Pasqualini offrirà una chiave di lettura attuale e documentata su come l’Italia possa riaffermare un ruolo attivo e responsabile in questo spazio strategico, tra sfide globali e opportunità di cooperazione internazionale.
Nel contesto dei profondi cambiamenti politici e culturali del Mediterraneo tra XIX e XX secolo, la massoneria italiana ha spesso giocato un ruolo discreto ma rilevante nei processi di emancipazione e autodeterminazione dei popoli. Il dualismo tra cosmopolitismo, inteso come apertura ai valori universali di libertà, fratellanza e diritti, e nazionalismo, ovvero l’affermazione dell’identità e della sovranità dei singoli popoli, è stato al centro dell’azione massonica nel bacino mediterraneo.
L’intervento del prof. Marco Novarino analizzerà questa tensione storica, mettendo in luce come la massoneria italiana – forte di una rete culturale e politica transnazionale – abbia sostenuto movimenti indipendentisti, processi costituzionali e iniziative di cooperazione tra le élite liberali delle
sponde nord e sud del Mediterraneo.
Un contributo che invita a riflettere sul ruolo delle società iniziatiche nella storia politica dell’area mediterranea, e sul loro influsso nei percorsi di autodeterminazione e costruzione degli Statinazione.
La Sicilia, storicamente proiettata verso il Mediterraneo meridionale e orientale, è stata non solo un punto di partenza per flussi migratori, ma anche un ponte culturale e simbolico tra l’Italia e le comunità italiane insediate oltre mare. In questo contesto, la massoneria ha rappresentato un importante elemento di coesione identitaria e di diffusione di ideali liberali e progressisti.
L’intervento della prof.ssa Emanuela Locci approfondirà la presenza e l’influenza della massoneria italiana nelle comunità italiane del Nord Africa e del Levante, tra Ottocento e prima metà del Novecento. Logge attive a Tunisi, Alessandria d’Egitto, Smirne e altre città portuali, spesso fondate da emigrati italiani, hanno contribuito a mantenere legami con la madrepatria e a promuovere una visione laica, solidale e cosmopolita all’interno di contesti multiculturali.
Uno spaccato storico poco conosciuto che restituisce alla Sicilia un ruolo di centro propulsore di idee e relazioni nella dimensione mediterranea.
A conclusione dei lavori, il Serenissimo Presidente Marziano Pagella offrirà una riflessione sul valore e sull’attualità dell’impegno simbolico e massonico nel contesto mediterraneo. In un tempo segnato da conflitti, disuguaglianze e profonde trasformazioni geopolitiche, l’esperienza massonica, fondata
sul dialogo, sull’etica della responsabilità e sull’universalità dei diritti umani, può ancora oggi rappresentare una bussola morale e culturale per il futuro.
Il Mediterraneo, luogo d’incontro e di frattura tra civiltà, necessita di una rinnovata visione umanistica, capace di superare i muri ideologici e di riscoprire il senso del bene comune. In questo scenario, la Massoneria del pensiero e dell’azione, discreta ma presente, può contribuire a costruire ponti, alimentare la conoscenza reciproca e sostenere i principi di autodeterminazione, tolleranza e fratellanza tra i popoli.
Il Rito Simbolico Italiano, nella sua specificità culturale e iniziatica, intende continuare a essere uno spazio di riflessione e di impegno civile, coerente con la sua storia e aperto alle sfide del nostro tempo.