Rosario Scalia, 44 anni, di Partanna, è stato condannato con rito abbreviato a 20 anni di carcere dal Gup di Palermo Claudia Rosini per concorso nell’omicidio di Salvatore Lombardo, il quarantasettenne pastore con precedenti penali ucciso con due colpi di fucile, a Partanna, davanti al bar Smart Cafè, in via XV Gennaio, il 21 maggio 2009.
Scalia sarebbe stato il basista dei killer. E’ stato assolto, invece, Giuseppe Genna, 59 anni, di Paceco, accusato di avere fornito l’auto agli assassini per fuggire dopo il delitto. Per il favoreggiamento semplice contestato a Genna, il gup ha invece sentenziato il “non luogo a procedere” per prescrizione del reato. Per entrambi gli imputati il pm della Dda Pierangelo Padova aveva chiesto 30 anni di carcere. L’omicidio fu commesso da Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza.
Il primo sparò, il secondo era alla guida dell’auto con cui fu compiuto l’agguato. Poi, entrambi decisero di collaborare con la giustizia. Anche loro giudicati in abbreviato, sono già stati condannati a 16 anni di carcere. Autoaccusandosi dell’omicidio, Nicolosi e Fogazza hanno detto che a ordinare la missione di morte fu il cinquantunenne, presunto boss mafioso di Partanna, Giovanni Domenico Scimonelli, che per questo è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Trapani.
Attualmente, è in corso il processo d’appello. Lombardo sarebbe stato punito per aver rubato un camion carico di merce del supermercato Despar di Partanna, di cui, all’epoca, secondo l’accusa, era “gestore di fatto” Scimonelli, imprenditore ritenuto vicino al boss Matteo Messina Denaro, per conto del quale avrebbe anche riciclato denaro sporco nella grande distribuzione alimentare. ANSA