Forse qualche amante di De Andrè ha frainteso la famosa frase – di una sua bellissima canzone, Via del Campo – “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. Fazzoletti di carta, tovagliolini, bottiglie di plastica, pacchetti di sigarette, cicche, resti di gelato, scontrini, perfino sacchettini con le feci canine.
È quello che troviamo nelle fioriere che adornano il lungomare di Mazara, un po’ ovunque lungo la passeggiata ma in particolare di fronte alle gelaterie, ai bar.
Perché attraversare la strada e buttare i rifiuti nei bidoni dei locali è troppo faticoso – o forse pare brutto – e tenerli in mano fino al primo cestino che fai, scherzi, quindi meglio poggiarli lì,
sulla balaustra o in mezzo ai fiori o, perché no, lasciarli su una panchina.
E poi i cestini non ci sono, si obietterà. Vero, in effetti ce ne sono pochi. Sarà forse perché quelli che c’erano sono stati distrutti, sfondati, vandalizzati? O, magari, perché nonostante la suddivisione dei sacchetti per tipologia di rifiuti nessuno rispetta mai le indicazioni e si trovano le bottigliette di plastica dove c’è scritto “carta” e le lattine vuote delle bibite nell’indifferenziato?
Quindi cosa resta se non mangiare il gelato, fumarsi una sigaretta, bere un sorso d’acqua, pulirsi le mani e lasciare i piccoli rifiuti da passeggio lì, in una fioriera che tanto, alla fine, a che serve?
Per tacere delle deiezioni canine disseminate ovunque, sul marciapiede.
È questo lo spettacolo che ai cittadini piace ammirare passeggiando sul bel lungomare?
È questa l’immagine di sé che la città vuole dare ai turisti, ai visitatori?
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By Cassandra