“Ancora una volta assistiamo all’utilizzo della violenza nei confronti della marineria siciliana e di quella di Mazara del Vallo in particolare”.
Lo dichiara il Sindaco di Mazara del Vallo on. Nicola Cristaldi, dopo che nella tarda serata di ieri due pescherecci iscritti al compartimento marittimo di Mazara del Vallo sono stati sequestrati da una vedetta libica. Si tratta del motopesca Afrodite Pesca, di proprietà della omonima società armatoriale dei fratelli Pellegrino ( 140 tonnellate di stazza lorda, con 6 uomini di equipaggio a bordo al comando del capitano Vincenzo Pellegrino) e del motopesca “Matteo Mazzarino”, di proprietà della società armatoriale M.C.V. Pesca dell’armatore Vincenzo Asaro (sette uomini di equipaggio al comando del capitano Alberto Figuccia).
Il sequestro sarebbe avvenuto a circa 29 miglia dalla costa libica di Derna. La vedetta libica, arrivando sul luogo, avrebbe cominciato a sparare senza alcun preavviso colpi di arma da fuoco, provocando danni alla cabina ed alle attrezzature del motopesca Afrodite e soltanto per una fatalità non si sono registrati feriti. I militari libici, saliti a bordo dei due natanti, hanno intimato ai comandanti di intraprendere la navigazione verso la costa libica. I due pescherecci sono giunti in nottata al porto Ras Al Hilal. Gli equipaggi stanno bene e non risultano agli arresti.
“Il sequestro – denuncia il Sindaco Cristaldi – è avvenuto in uno specchio acqueo che illegittimamente ed unilateralmente la Libia considera proprie acque territoriali, senza alcun assenso delle Autorità internazionali. Mazara del Vallo, città dell’accoglienza e multietnica, è un esempio da esportare per la presenza di popolazioni, religioni e culture diverse. Non possiamo accettare comportamenti di violenza da parte di Paesi rivieraschi che minacciano di intaccare la vocazione della cultura dell’accoglienza e del rispetto della nostra Città. Sono certo – prosegue Cristaldi – che le Autorità diplomatiche italiane interverranno con urgenza per assicurare la sicurezza dei nostri marittimi e la tranquillità delle loro famiglie. L’episodio – conclude il Sindaco di Mazara – è vissuto con angoscia dalla popolazione sia perché richiama il triste ricordo della detenzione subita dai nostri pescatori negli anni passati nelle carceri libiche, sia perché nostri natanti illecitamente sequestrati dalla Libia non hanno fatto più ritorno a Mazara e sono stati lasciati in abbandono come nel caso del motopesca Daniela L. sequestrato sei anni fa”.