“L’estate sta finendo” cantavano circa 35 anni fa i Righeira, o forse è già finita. La chiusura delle discoteche segna una triste svolta di questa estate. La nuova ordinanza del Ministro della Salute Speranza, prevede infatti «la sospensione, all’aperto o al chiuso, delle attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, stabilimenti balneari o in altri luoghi aperti al pubblico». La decisione è stata presa in seguito all’aumento dei contagi in queste tipologie di luoghi soprattutto nell’ultimo periodo.
A Porto Rotondo, in sardegna, sei Romani sono stati contagiati durante una festa in discoteca; altri contagi si sono verificati invece durante un viaggio organizzato per i giovani da scuolazoo; poi Carloforte, Vercelli, Catania, e molte altre città sono state protagoniste di queste sventure.
Questi sono tutti dati, analizzati e messi al tavolo del governo che hanno fatto prendere la fatidica decisione. Il Silb (Sindacato italiano locali da ballo) però ha confermato che con la chiusura delle discoteche «sono a rischio quattro miliardi di euro» di fatturato in una situazione in cui «ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto».
Questi luoghi però sono sempre stati luoghi di assembramento, sembrerebbe quasi assurdo non tanto il fatto che vengano chiuse di nuovo, poichè ce lo si poteva aspettare dopo la crescita dei contagi, ma che le stesse siano state riaperte dopo il lockdown, quasi ingenuamente, poichè chiunque è a conoscenza che in questi tipi di luoghi i giovani si divertono entrando a contatto involontariamente con sconosciuti.
Anche i dubbi in ambito scolastico non mancano, con il nuovo aumento dei contagi infatti sono numerose le perplessità sulle modalità per la ripresa delle lezioni.
Nella nuova ordinanza un’altra novità prevede “la mascherina obbligatoria” nella fascia oraria dalle 18 alle 6. Anche questo è stato oggetto di polemica, in particolare nei social. E’ vero che la sera, gli assembramenti in questi luoghi sono molto frequenti, ma è anche vero che anche al mattino o in orari differenti in luoghi come centri commerciali, supermercati, ed esercizi commerciali succede lo stesso.
Ancora una volta il governo risulterebbe essere spiazzato di fronte all’emergenza, quasi incapace di trovare una via d’uscita al problema. Far passare i giovani come i nuovi untori è l’errore più grande che si possa fare. Al contrario essi sono stati coloro che maggiormente si sono dimostrati maturi e con forte senso di responsabilità durante il lockdown.
Ad oggi l’unica via più semplice però risulta essere sempre la stessa, ovvero quella di rispettare le regole.
Paolo Fiorentino