Accade che, nella nostra Mazara, un paziente cardiopatico, che necessita d’urgenza di un impianto di pacemaker, venga trasportato in ambulanza in un altro ospedale perché in quello dove si trova il macchinario che serve per effettuare tale intervento è rotto e i pezzi di ricambio non sono arrivati.
Fin qui nulla di strano, direte voi, non fosse che la macchina in questione, un angiografo, sia stata già acquistata nuova dall’asp proprio per il nosocomio che ha lo strumento sanitario rotto, ma per una scelta, della quale non capiamo davvero la logica, lo stesso macchinario è stato inviato in un ospedale vicino, a Castelvetrano, e messo in giacenza in un magazzino in attesa, non si sa quanto questa possa durare, che in quell’ospedale venga attivato il reparto di emodinamica. Poco importa poi se medici preparati e pronti, siano in attesa di poter mettere in atto le loro competenze, perché si è così deciso. E ancor di più poco importa che un paziente debba sorbirsi un ulteriore viaggio, quando invece con una scelta logica e sensata si sarebbe potuto portare l’angiografo nuovo e costato a noi contribuenti un milione e mezzo di euro nel posto per il quale lo stesso era stato acquistato.
Ma si sa, nella terra di Sicilia tutto è possibile, anche, forse, soprattutto le scelte illogiche. Tanto a pagarne le conseguenze sono sempre e solo i pazienti.
Oggi è toccato ad un uomo di mezza età, domani potrebbe capitare a qualcun altro e certe scelte risulteranno sempre più incomprensibili.
O forse, tra qualche anno, sarà la Corte dei Conti a chiedere conto di queste spese.
Chissà, staremo a vedere!
Pasqualino Mattaroccia