“Da giorni decine di imbarcazioni utilizzate dai migranti vengono abbandonate in mare o nel porto di Lampedusa: molte delle barche utilizzate ultimamente per le traversate sono in ferro, quindi ancora più pericolose ed inquinanti di quelle in legno. Alcune sono alla deriva, altre ormeggiate in modo del tutto inadeguato all’interno dell’area portuale con il rischio che alla prima mareggiata provochino ancora più danni all’ambiente ed alle infrastrutture, oltre che ai pescherecci ed alle altre imbarcazioni private nelle vicinanze. Altre ancora sono sull’unico scalo di alaggio normalmente utilizzato dai pescatori: lo scalo è dunque occupato dalle imbarcazioni sequestrate ai migranti, provocando danni ai marinai che non possono lavorare”. Lo dice Totò Martello, capogruppo del Pd al consiglio comunale di Lampedusa e Linosa.
“Tutto ciò che era all’interno delle imbarcazioni – carburante, motori, materiali plastici e pericolosi – è abbandonato al porto o si sta depositando sui fondali, nell’indifferenza di chi dovrebbe vigilare ed impedire tutto questo. Quando ero sindaco – continua Martello – non passava giorno senza che chiedessi ad alta voce al governo ed alle autorità competenti di intervenire, di bonificare, di tutelare le persone, le infrastrutture e l’ambiente. Oggi è calato il silenzio. L’attuale sindaco Filippo Mannino e gli attuali esponenti dell’amministrazione comunale restano in un imbarazzante silenzio, perché l’input del governo Meloni è ‘non parlare di immigrazione’ sperando che l’opinione pubblica si possa illudere che il problema non c’è più”.
“Tutto questo – conclude Martello – è semplicemente vergognoso, inaccettabile. E se, come dicono gli esponenti della destra, parlare di immigrazione e chiedere che si intervenga per salvare chi è in pericolo e per risolvere i tanti ‘problemi collaterali’ legati all’arrivo dei migranti significa fare sciacallaggio, allora mi chiedo come si dovrebbe definire chi resta in silenzio o sa fare solo scaricabarile di fronte a quello che sta accadendo”.