Il Palermo si salva in appello. Niente retrocessione, ma conferma della Serie B. La sentenza della Corte di appello della Figc riduce la sanzione per il club rosanero, accusato di illecito amministrativo, penalizzandolo di 20 punti in classifica nel campionato cadetto appena concluso. La squadra siciliana era stata condannata in primo grado all’ultimo posto e dunque alla Serie C.
Per effetto di questa sentenza, invece, retrocede il Foggia oltre al Padova e il Carpi. Il playout per la quarta retrocessione sarà tra Salernitana e Venezia. Il Palermo chiude il campionato dunque a 43 punti, posizione che lo tiene fuori sia dai playoff che dalla zona retrocessione.
In sostanza, la Corte federale di appello della Federcalcio ha accolto parzialmente il ricorso della società rosanero, trasformando la sanzione della retrocessione all’ultimo posto in classifica in una penalizzazione di venti punti. Dopo aver chiuso il campionato in terza posizione il Palermo, accusato di illecito amministrativo nel triennio 2014-2017, perde dunque il diritto a giocare i play-off, peraltro vicini alla conclusione, ma la prossima stagione disputerà nuovamente il campionato cadetto.
Secondo la difesa, senza un giudizio sul patron non c’erano i presupposti per la responsabilità diretta e oggettiva da parte del club. Citati come esempio i casi estivi di Chievo e Foggia, sempre per irregolarità amministrativi, per i quali la giustizia sportiva ha decretato una penalizzazione da scontare nella stagione successiva.
“Nel corso della medesima udienza – si legge in una nota della Figc -, sono stati inoltre dichiarati inammissibili i ricorsi proposti da Benevento Calcio, Lega Nazionale Serie B, US Salernitana e Sporting Network Srl. Ridotte le sanzioni per Giovanni Giammarva (1 anno di inibizione), Anastasio Morosi (3 anni di inibizione). Infine, in parziale accoglimento del ricorso in appello del Procuratore Federale e del Procuratore Federale Aggiunto verso la declaratoria di inammissibilità del deferimento nei confronti di Maurizio Zamparini, la Corte ha disposto la restituzione degli atti al TFN – Sezione Disciplinare”.
fonte gds.it