La Procura di Palermo indaga sul numero uno dell’Assemblea Regionale Siciliana. Sotto esame due finanziamenti pubblici e presunti incarichi fittizi.
Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, è indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo. Al centro del fascicolo – affidato al procuratore Maurizio de Lucia e al pool reati contro la pubblica amministrazione – ci sono due finanziamenti pubblici per 300 mila euro, erogati a fine 2023, che secondo gli inquirenti avrebbero favorito due imprenditori in cambio di presunte utilità riconducibili all’entourage del presidente.
Nel mirino anche due collaboratori di Galvagno, la portavoce Sabrina De Capitani e l’addetto stampa Salvatore Pintaudi, che avrebbero ricevuto incarichi professionali sospetti, ritenuti fittizi e mai realmente svolti.
I fondi oggetto dell’indagine:
– 100 mila euro alla Fondazione Dragotto per l’evento “Un Magico Natale”;
– 200 mila euro al Comune di Catania per le manifestazioni di Natale e Capodanno, poi affidate alla società Puntoeacapo dell’imprenditore Nuccio La Ferlita.
Galvagno, ascoltato dai magistrati due settimane fa, nega ogni addebito e sostiene di non essere a conoscenza di eventuali attività parallele dei suoi collaboratori. L’indagine, avviata in gran segreto, fa parte di un’inchiesta più ampia su fondi pubblici e incarichi nella pubblica amministrazione siciliana, che ha già coinvolto altri nomi eccellenti, tra cui l’ex assessore Roberto Di Mauro e il commercialista Ninni Sciacchitano.
L’inchiesta arriva in un momento politicamente delicato: Galvagno, esponente di Fratelli d’Italia e vicino a Giorgia Meloni, è considerato tra i favoriti alla successione del governatore Renato Schifani. Un’ipotesi che ora potrebbe essere messa in discussione.
L’indagine resta coperta dal segreto istruttorio. Possibili sviluppi nelle prossime settimane.