“E’ in momenti come questo e davanti a provvedimenti cautelari che coinvolgono esponenti politici accusati dall’autorità inquirente di reati collegati all’utilizzo di risorse pubbliche per la gestione di corsi di formazione professionale mai realizzati, che occorre fare i distinguo. Guai a pensare che la formazione professionale sia quella delle cronache giudiziarie, sarebbe un errore madornale e ingiustificato, figlio di una imperdonabile leggerezza che chi fa informazione corretta non può permettersi”.
A dichiararlo Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola, Consigliera Nazionale CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) e Giuseppe Messina, Responsabile in Sicilia della Formazione professionale del sindacato..
“I casi di corruttela individuati dalla magistratura, attraverso una straordinaria attività d’indagine volta a ripristinare la legalità e smascherare i corrotti, sono fortunatamente isolati e non rispecchiamo un sistema formativo che è mutato radicalmente negli ultimi anni – proseguono Cuzzupi e Messina”.
Che aggiungono: “Esprimiamo grande rispetto per la magistratura e per la sua attività e auspichiamo che faccia luce sulla vicenda e assicuri alla giustizia chi ha sbagliato e ribadiamo che chi opera oggi nella formazione professionale lo fa coinvolgendo i soggetti istituzionali, le associazioni del terzo settore, gli operatori economici del territorio”.
I sindacalisti chiariscono: “Chi oggi fa formazione professionale si muove nella trasparenza, in una rete di soggetti con i quali collabora con l’unico obiettivo di formare gli allievi, siano minori in obbligo scolastico e formativo che adulti disoccupati, per accompagnarli ad un possibile collocamento lavorativo”.
“Oggi, la filiera formativa è sottoposta a continui controlli, non solo dal punto di vista didattico e contabile – aggiungono – ed è su questo modo di gestire il settore che sosteniamo l’azione degli uffici centrali e periferici della Regione siciliana perchè come Ugl puntiamo sul sistema formativo che quotidianamente risponde alla domanda di lavoro qualificato, con l’offerta educativa e il sostegno inclusivo per il contrasto al disagio sociale”.
“Il lavoro quotidiano degli operatori della formazione professionale è encomiabile per l’impegno e la dedizione – concludono Cuzzupi e Messina – e nulla ha a che spartire con la mala politica e la mala gestio di una vecchia maniera di approfittarsi della formazione e professionale, che è e rimane settore strategico per la rinascita culturale della Sicilia”.