Nell’ultimo anno scolastico, secondo dati Istat, in Sicilia 9 ragazzi su 100 hanno abbandonato le scuole superiori pubbliche. Un dato allarmante, che sale oltre il 20% se si considerano anche gli istituti paritari e professionali. Dei 218.000 studenti iscritti nelle scuole superiori pubbliche siciliane, quasi 20.000 hanno abbandonato gli studi. Trapani, con un tasso del 10,47%, è la provincia con la maggiore dispersione, seguita da Ragusa e Siracusa. Palermo sfiora il 10%, mentre Messina registra il tasso più basso, con il 6%. La dispersione scolastica è considerata un fenomeno preoccupante, perché riguarda i giovani che rappresentano il futuro. Sono state individuate tre importanti aree relative alle cause e/o fattori di rischio di tale fenomeno. Innanzitutto, l’area socio-familiare. Molte ricerche mostrano come ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati o da famiglie con scarse aspettative verso l’istruzione e verso il successo scolastico, hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver concluso il percorso. L’altra importante area è quella maggiormente individuale. Tra le motivazioni dell’abbandono, infatti, vi sono variabili più soggettive, tra cui i disturbi di ansia, difficoltà a socializzare, fobia scolastica, attacchi di panico. In questi studenti, non vi è un disinteresse verso la cultura, ma una difficoltà a fronteggiare positivamente i compiti di sviluppo che la scuola propone. La fascia più a rischio per questo fenomeno risulta essere tra i 14 e i 18 anni. In questa fase gli studenti si trovano a vivere un momento di vita estremamente delicato, ovvero, il passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta e ciò li rende più vulnerabili rispetto ai fattori di rischio. Anche a Mazara non manca la dispersione scolastica ed in particolare in qualche istituto delle scuole medie che si trova nei pressi di qualche quartiere che vive con parecchi problemi. Ogni anno si allontanano in totale dalla scuola una media di 50 ragazzi, maschi e femmine. Vanno ad ingrossare le fila dei nulla facenti con il rischio di scivolare nella delinquenza minorile. Cosa fare? Un ruolo fondamentale è la famiglia perché in una casa dove non ci sono libri è davvero poco probabile che i figli possano avere un buon rendimento scolastico o un qualche minimo interesse per la cultura. E poi la scuola con l’applicazione di rinnovate metodologie. Sono le uniche due agenzie, la famiglia e la scuola, che possono individuare le vere cause e dare una soluzione al grave problema. Cosa si può fare per recuperarli e garantire loro il diritto all’istruzione? Sono domande dense e pesanti, che chiamano risposte difficili ma necessarie, perché il tema dell’abbandono scolastico è strettamente intrecciato con una lunga serie di questioni sociali ed economiche, dalla povertà educativa a quella materiale, dalla disoccupazione giovanile al blocco dell’ascensore sociale. La famiglia e la scuola, le sole ancore di salvezza ma aspettiamo altri suggerimenti per tentare di alleviare il fenomeno. Alla prossima.
Salvatore Giacalone
Mazara 18 giugno 2025