Da martedì 1 febbraio cambieranno molte regole per vaccinati e non, per chi ha il green pass e non. Per chi si ostina a non immunizzarsi (e sono ancora milioni) il Governo è stato chiaro: la loro vita sociale potrebbe essere fortemente compromessa.
La stretta dall’1 febbraio riguarderà in particolare gli over 50 che non si sono sottoposti al vaccino obbligatorio. Si tratta di circa un milione e mezzo di persone che dovranno pagare una sanzione una tantum di 100 euro, come deciso dal decreto che ha imposto l’obbligo vaccinale per quella fascia d’età. Saranno esentate, ovviamente, le persone che non hanno fatto il vaccino per motivi di salute, salvo la presentazione di una certificazione medica. I controlli per le sanzioni saranno fatti a campione e le multe saranno inviate dall’Agenzia delle entrate su segnalazione del Ministero della Salute.
Il prossimo step arriverà, infine, il 15 febbraio quando entrerà in vigore l’obbligo del Super Green pass per tutti i lavoratori over 50. Chi verrà sorpreso senza il certificato rischia una multa che varia dai 600 ai 1.500 euro. Chi, invece, non presenterà la documentazione sarà considerato assente ingiustificato con la sospensione dello stipendio, ma mantenendo comunque il lavoro.
La questione green pass
La durata del pass vaccinale e del green pass da guarigione post vaccinazione sarà ridotta da nove a sei mesi. Si tratta di un ulteriore taglio dopo che il 15 dicembre 2021 il pass era stato ridotto da 12 a nove mesi
Chi ha completato il cosiddetto ciclo primario al termine dell’estate e non ha ancora ricevuto la terza dose, dalla prossima settimana potrebbe trovarsi privo del Pass, trovandosi impossibilitato a compiere moltissime attività.
il governo avrebbe deciso di rendere il Green pass booster – così come viene chiamato quello rilasciato in questi casi – illimitato. La decisione non è stata ancora ufficializzata ma, come si specifica da più parti, è “obbligata” dato che le autorità sanitarie non hanno ancora approvato la quarta dose e a questo punto non è chiaro se e quando lo faranno.
La differenza col Super Green Pass
Il Green pass base è la certificazione verde Covid-19 rilasciata per vaccinazione, guarigione o a seguito di un test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo, mentre il Green pass rafforzato (super green pass) si ottiene solamente con la vaccinazione o guarigione, il Green pass booster viene rilasciata a seguito della somministrazione della terza dose. Coloro che non abbiano ancora fatto la dose di richiamo potranno utilizzare il Green pass rafforzato ma unitamente dovranno presentare un documento attestante l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti. Al momento il green pass booster è necessario solo per l’accesso alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie ed hospice
Cosa cambia nei negozi, dove si può andare e dove no
Dal primo febbraio cambiano le regole per accedere alle attività commerciali, e si potrà andare solo in pochissimi posti senza certificazione. Nei mercati rionali, nelle edicole e nei fiorai all’aperto, presso i chioschi ambulanti, dai benzinai sarà consentito acquistare senza necessità di esibire la certificazione verde. Questo perché i rischi di contagio, all’aria aperta, sono inferiori. Nei supermercati, nei negozi di animali, ma anche nelle farmacie e parafarmacie, e nei negozi di ottica libero accesso, anche senza green pass, per comprare quelli che rientrano nei beni di prima necessità. Accesso libero alle caserme dove poter sporgere denuncia se si è vittime di un reato. Green pass in edicole e tabaccai, per accedere ai quali, se al chiuso, sarà necessario il green pass.
I viaggi
Il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che dal 1 febbraio al 15 marzo consente a chi arriva da uno Stato dell’Unione Europea di non effettuare il tampone. La regola di imporre un test antigenico (valido 48 ore) oppure molecolare (valido 72 ore) associato al green pass per chi arrivava dall’estero — compresa la Ue — era stata introdotta prima delle vacanze di Natale, quando la morsa del Covid-19 aveva fatto esplodere i contagi. Una scelta che aveva provocato uno scontro con Bruxelles ma il presidente del Consiglio Mario Draghi l’aveva difesa sostenendo come fosse «necessaria una precauzione in più per salvaguardare la situazione epidemiologica, decisamente migliore rispetto a quella di tanti altri Paesi vicini».
–
tratto da gds e ansa