Continua ad essere punto di riferimento dei maggiori scultori siciliani la Fonderia Artistica “Vulcano” di Mazara del Vallo. La Fonderia “Vulcano” di Biagio Foderà – collaborato da Domenico Signorello, insegnante di arte della fusione, discipline plastiche e responsabile del laboratorio d’arte presso il Liceo Artistico “Don Gaspare Morello” di Mazara del Vallo – si occupa della realizzazione di opere scultoree, principalmente in bronzo, con la tecnica “a cera persa
Molte delle opere (commissionate alla Fonderia Vulcano) abbelliscono numerosissime chiese, santuari, edifici importanti e scuole della Sicilia: dall’imponente portone bronzeo della Chiesa della Madonna del Paradiso di Mazara del Vallo del Maestro Disma Tumminello, al busto commemorativo di Pio La Torre (2017, opera realizzata da Salvatore Giarratano, studente dell’Accademia delle Belle Arti vincitore del bando, promosso dal Centro Pio La Torre e dall’Accademia delle Belle Arti di Palermo), esposto presso la sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo ed inaugurato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.
L’ultima opera commissionata alla Fonderia Vulcano è dello scultore Giuseppe Agnello e raffigura lo scrittore Andrea Camilleri, scomparso un anno fa.
Giuseppe Agnello è pure autore del monumento dedicato allo scrittore, giornalista e politico siciliano Leonardo Sciascia (ubicato nel Corso Garibaldi di Racalmuto, luogo di nascita, sia dello scrittore che di Agnello) e di quello dedicato al Commissario Montalbano (collocato nel corso principale di Porto Empedocle). Entrambe le opere sono state realizzate dalla Fonderia mazarese.
Giuseppe Agnello da Racalmuto (classe 1962) ha frequentato la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo diplomandosi nel 1985. Ha insegnato Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente insegna Scultura al Biennio in Arti Visive e Tecniche della Scultura al Triennio in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri (figlio di genitori racalmutesi) lo ricorda come “il ragazzo che disegnava sotto il mandorlo e che sussurrava alle capre”. Queste sono le sue origini (orgogliosamente rivendicate), le stesse del suo amico e maestro Totò Rizzuti, lo scultore di Caltabellotta che – negli anni quando entrambi frequentavamo l’AABB di Palermo – ricordo solitario e schivo nel parlare. Un “genio della scultura” (Leonardo Sciascia) con le fattezze del giovane Verdi; una somiglianza che negli anni è ulteriormente aumentata.
L’”inquieto” Giuseppe Agnello, nonostante il forte legame con la sua terra, dopo essersi formato, ha lasciato l’Isola per – come spesso accade a noi siciliani – successivamente ritornarci. La sua opera racconta “la morte, la distruzione, il disfacimento, come se tutto ciò che ci circonda fosse stato bruciato, consumato, incenerito”; ma c’è anche un’altra fase del suo percorso artistico. È “il momento della rinascita che io rappresento per mezzo di questi boccioli di fiori che si dipartono dai corpi e dalle teste delle mie sculture”(Giuseppe Agnello). Le figure (spesso di età avanzata e con le spalle ricurve) e gli elementi vegetali ormai fossilizzati dello scultore che ha lasciato “in mezzo a una strada” Sciascia, Montalbano ed, anche, Camilleri, rivelano, a volte, un’impossibile fioritura per proiettarli in uno spazio e un tempo oltre la forma e la materia; tutto è immobile e fragile, un silenzio che “urla”. Altre volte, invece, segnano la ri-nascita: la natura che vince le barbarie, il trionfo dell’amore e della vita.
Per concludere, torniamo all’opera dedicata a “Camilleri”.
Il monumento sarà inaugurato oggi 17 luglio, alle ore 19,00, nel luogo simbolo della Vigata letteraria, ed è stato collocato ad Agrigento (in via Atenea, nei pressi della scalinata di Piazza San Francesco), dove Camilleri ha frequentato il Liceo Empedocle, e dove è nata l’idea della sua Vigata.
L’opera, ritrae il padre del Commissario Montalbano (all’età di sessant’anni) seduto accanto ad un tavolino su cui sono poggiati alcuni libri, e con l’immancabile sigaretta fra le dita; dal lato opposto alla statua dello scrittore, una sedia vuota attende il passante per una foto. La statua è stata commissionata da una coppia di imprenditori e donata al Comune di Agrigento.
Giacomo Cuttone