Si è spento all’età di 79 anni, dopo una lunga malattia, l’imprenditore edile Andrea Bulgarella. Originario di Valderice, in provincia di Trapani, era noto a livello nazionale per la sua attività nel settore del restauro conservativo di immobili di pregio, ereditata dal padre.
Nel corso della sua carriera, Bulgarella ha realizzato importanti progetti di riqualificazione e trasformazione di edifici storici in strutture ricettive, sia in Sicilia che in Toscana. Tra gli interventi più rilevanti si ricordano il Grand Hotel Misurina, l’Hotel Palazzo di Livorno e la Tonnara di Bonagia.
Appassionato di calcio, guidò il Trapani Calcio come presidente tra il 1990 e il 1995, portando la squadra vicina alla promozione in Serie B. In seguito fu anche alla guida del Pisa e, più recentemente, della Lucchese, di cui ha ceduto le quote nel gennaio scorso.
Bulgarella è stato anche vicino al mondo del sociale, sostenendo la comunità di recupero Mondo X di Padre Eligio, alla quale donò un antico baglio per ospitare giovani e operatori.
Nel 2015 fu coinvolto in un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Firenze per presunti reati finanziari con aggravante mafiosa. Dopo tre anni, l’inchiesta si concluse con l’archiviazione, seguita nel 2019 da quella definitiva del filone milanese. Una vicenda giudiziaria che lo ha segnato profondamente.
Negli ultimi anni, Bulgarella è stato una voce critica nei confronti di quello che definiva il “sistema Trapani”, denunciando pubblicamente presunte distorsioni nel mondo economico, giudiziario e bancario. Ha presentato esposti alle Procure di Genova e Caltanissetta, e affidato le sue riflessioni a tre libri – La Partita Truccata, Finale di partita e Memoriale – in cui raccontava la sua battaglia per verità e giustizia.
Pur spesso isolata, la sua voce ha continuato a sollevare interrogativi e a richiamare l’attenzione su vicende controverse, lasciando un segno profondo nel dibattito civile.